Ipotesi di Referendum

Referendum per la modifica dell’articolo 68 della costituzione

l’articolo 68 estratto dal sito del senato:

I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni.

Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell’atto di commettere un delitto per il quale è previsto l’arresto obbligatorio in flagranza.

Analoga autorizzazione è richiesta per sottoporre i membri del Parlamento ad intercettazioni, in qualsiasi forma, di conversazioni o comunicazioni e a sequestro di corrispondenza.”

Evidenziata in neretto la parte interessata dal quesito referendario.

il Referendum punta a modificare l’articolo 68 introducendo la responsabilità civile a carico dei membri del parlamento e dirigenti di partito. Resta inalienabile in diritto a opinioni, parole e scritti inerenti questioni politiche e/o di interesse pubblico e nazionale, che ogni singolo o gruppo possa manifestare pubblicamente.

Ma la libertà di opinione non può giustificare una ottusa e becera incompetenza applicata in azioni di governo, poiché si riflette sulla vita della popolazione tutta. E visti gli sviluppi (meglio sarebbe parlare di drammatica involuzione) inerenti in particolare i settori industriali, commerciali e finanziari; che in tre decenni hanno portato al dissesto economico tutto il sistema paese. La necessità di introdurre norme che impediscano a incompetenti, corrotti e corruttori e intellettualmente disonesti , di inquinare la vita democratica danneggiando il Popolo e la Nazione è ormai ineludibile.

Quando il voto e le norme implementate da un parlamento, rappresentano interesse personale, di gruppi o associazioni e/o danneggiano Stato e Popolo, sia il voto parlamentare che la linea politica di un partito o schieramento politico preposto all’amministrazione del bene comune, deve essere perseguibile. Parlamentari e dirigenti di partito la cui inadeguatezza professionale è conclamata nei numeri e nel tempo, devono pagare il prezzo delle loro azioni, restituendo quanto indebitamente percepito.

Risultati incontestabili degli ultimi tre decenni ci dicono

che abbiamo i politici più incompetenti dell’intera area Ocse

e sono i più pagati grazie a stipendi auto-attribuiti.

Sanno fare solo due cose:

1) aumentare la spesa pubblica

2) aumentare le imposte

Sono arroganti

sono prepotenti

si sentono importanti

pensano di poter fare tutto quello che vogliono

e che tutto quello che vogliono sia in qualche modo lecito,

compreso l’illecito

si comportano così perché noi glielo permettiamo

io sono stanco e dico basta

e tu ?

 

Diciamo basta allo schiavismo

lo schiavismo generazionale

lo schiavismo del lavoro

lo schiavismo sociale

lo schiavismo dei diritti negati

lo schiavismo del danno biologico

lo schiavismo monetario

La Devastazione

Ogni governo succedutosi negli ultimi 3 decenni non ha fatto altro che peggiorare le condizioni generali economiche e sociali preesistenti al suo insediamento, qualunque sia il lasso di tempo preso in esame e indipendentemente dal colore della coalizione al potere (da destra a sinistra abbiamo avuto una completa rappresentanza parlamentare e ideologica).

  • In venti anni, dal 1995, i redditi delle famiglie Italiane risultano pressoché invariati
  • La capacità di risparmio in base al reddito è passata dal 15% del 1995 all’attuale 3%. Con un calo dell’80%
  • La pressione fiscale è salita di ben 5 punti, dal 38,5% al 43,3% del Pil (la media degli altri paesi euro è sensibilmente più bassa con un incremento nel periodo dell’1,7%)
  • I debiti totali sono passati dai 255 miliardi agli attuali 926 con un incremento del 263%
  • Nello stesso periodo la ricchezza familiare risulta aumentata dell’84%, peccato che la gran parte di questa è riconducibile al patrimonio immobiliare, per il quale i mutui aperti per l’acquisto fanno registrare un +650% passando da 50 a 380 miliardi
  • Il credito al consumo fa registrare un terrificante +1250%. Ormai si acquistano a rate anche i tostapane) passando da 8 a 109 miliardi
  • dal 1995 aumenta del 58% la spesa pubblica, passando dal 526 mld agli attuali 830 mld

Per l’Italia entrare nella moneta unica senza aver avviato le necessarie riforme strutturali atte a sostenere la nostra capacità produttiva e salvaguardare le nostre peculiarità territoriali si rivelerà fatale. Purtroppo una intera classe politica, incompetente e fanfarona non è stata in grado di capirlo o ha fatto finta di non capirlo, per proprio profitto e interesse. Fin dal 2000 la nostra capacità industriale, artigianale e commerciale inizia a perdere vigore; tutto il Centro-Nord, nostro polmone produttivo, è infatti l’area che nel periodo 2000/2008 mostra il più alto tasso di impoverimento di tutta Europa. Le nostre regioni meridionali, già industrialmente e commercialmente fra le più deboli in Europa, fanno registrare un ulteriore peggioramento.

Eccessiva imposizione fiscale, costo del lavoro e costi di produzione fuori mercato rispetto alla concorrenza, una burocrazia asfissiante, incertezza legislativa e mancata tutela giuridica portano una abnorme quantità di imprese alla chiusura, a trasferimenti e delocalizzazioni senza contrasto. (nella mappa sotto evidenziate zone e crescita/decrescita. lo studio eurostat in merito lo evidenzia chiaramente.

gdpeuro1-2000-2008

La nostra Nazione, priva della necessaria responsabilità sociale, rigore e competenza politica, esce devastata dalla crisi economico-finanziaria del 2007-2008; qualche dato sul quinquennio 2008-2013:

  • Investimenti – 28,8%
  • Export – 6,3%
  • Industria – 18,4%
  • Agricoltura – 7,3
  • Il Pil – 9,2%

L’ultimo dato riassume in sé tutta la situazione Italiana, un calo del Pil del 9% in soli cinque anni non è un semplice calo, ma un crollo di immani proporzioni, riscontrabile solo in periodi bellici o prebellici, altre similitudini solo in situazioni di crisi estreme che prima guardavamo da lontano, relegate al continente Africano o al Sudamerica.

I grafici seguenti (Elaborazione DIPE su dati OCSE) mostrano con più chiarezza la drammaticità della nostra situazione, notare la parte finale, dopo la crisi del 2008 la media dei paesi EU si è stabilizzata nella parte alta del rimbalzo post crisi segno di reazione e stabilizzazione. Noi dopo il rimbalzo ci siamo adagiati nella parte bassa, come fosse il classico rimbalzo del gatto morto. qualunque commento è inutile.

http://www.programmazioneeconomica.gov.it/2016/04/19/andamenti-lungo-periodo-economia-italiana/#Spesa pubblica

La produzione industriale italiana aveva mostrato una tendenza a un moderato calo nel 2000-2005, seguito da una fase di crescita nel 2005-2008, con trend di crescita più limitato rispetto alla media della zona euro. Dalla metà del 2008 fino ad aprile 2009 la produzione industriale è crollata da un massimo di 106 ad un minimo di 78, analogamente a quanto accaduto in tutto il mondo con la crisi finanziaria internazionale. Dalla seconda metà del 2009 alla metà del 2011 la produzione industriale ha recuperato circa il 40% di quanto aveva perso, tornando successivamente a calare. Dal 2014 è ricominciata una fase di lenta crescita della produzione industriale.

Anche tutti gli altri paesi della zona Euro hanno sofferto le conseguenze della crisi sistemica, quelli che hanno attuato politiche rigorose e socialmente condivise ne sono usciti conservando crescita e stabilità del tessuto sociale, l’Italia invece si è accartocciata su se stessa

Sempre in riferimento al Pil un altro dato estremamente negativo: La variazione del Pil pro capite, che fa registrare per la Nostra Nazione il peggior dato Eurozona, mentre nel 2001 era di 27.800 euro e superava quello medio europeo del 19% nel 2015 è di 25.500 euro, portandosi sotto la media europea dell’2,9%

Il reddito pro capite è cresciuto nell’Ue in Italia fino al 2007. Dopo tale data è cominciata una fase di crisi economica con una prima contrazione del reddito pro capite nel 2008-2009, seguita da una ripresa nel 2010-11 e da un nuovo calo del reddito pro capite in Italia e nella zona euro, mentre nell’UE nel suo insieme il redito pro capite è rimasto stazionario nel 2012-13, rimanendo comunque in media ad un livello più basso rispetto al 2007. Nell’insieme il reddito pro capite italiano è cresciuto meno della media UE e della zona euro nel periodo di crescita si è ridotto maggiormente nei periodi di recessione. Il reddito pro capite italiano era significativamente più alto della media UE nel 1995 e anche dei futuri paesi membri della zona euro, mentre nel 2013 era inferiore ad entrambe le zone, essendosi ridotto da 25.1000 euro a persona a 22.400 euro a persona.

Il dato sulla crescita del pil dei paesi Euro dal 1995 è in tal senso tanto eclatante quanto impietoso accusiamo un gap contro la Germania nostro principale competitor industriale, di circa 28 punti percentuali.

  • Finlandia        42%
  • Svezia              42%
  • Uk                     34%
  • Olanda             32%
  • Austria            31%
  • Germania        30%
  • Spagna             26%
  • Francia             21%
  • Portogallo       18%
  • Grecia               12%
  • Italia                  2%

Il tasso di crescita italiano ha toccato il 3,7% nel 2000, subendo successivamente un calo del tasso di crescita più pronunciato rispetto a quello della media dell’UE27, pur rimanendo positivo fino al 2007. Si sono poi verificate due fasi durante le quali il PIL è diminuito in valore assoluto, nel 2008-2009 e nel 2012-14. Il DEF di aprile 2016 prevede la prosecuzione del sentiero di crescita nel 2015-19.

Partendo dal 2000 la crescita del Pil dell’Italia mostra un desolante +1%
Su 183 nazioni esaminate peggio di noi solo otto paesi in tutto il Mondo: Siria Somalia, Afghanistan Repubblica Centrafricana, Zimbabwe, Yemen, Venezuela e Grecia; di queste otto, sei sono afflitte da guerre e guerriglie spesso pluridecennali, oltre a sempiterne carestie. le uniche due esenti da tali situazioni sono Venezuela (potenzialmente fra le nazioni più ricche al Mondo, mai decollata causa corruzione e malgoverno, si è suicidata per aver adottato il comunismo=chavismo), e Grecia (eccessivo statalismo non supportato dalle reali possibilità economiche, esattamente la nostra scelta, con l’aggravante nel nostro caso di agire a danno di un florido e avanzato settore industriale e commerciale).

pil dal 1995

il grafico (crescita Pil 1995/2014) mostra chiaramente la nostra disastrosa situazione.

La Germania dal 2000 al 2005 ha profondamente ristrutturato e riformato il mercato del lavoro, il welfare; il sistema pensionistico e il sistema sanitario. Quella stessa Germania che entro il 2020 conta di poter dichiarare compiuta la riunificazione e il divario fra le due ormai risibile. Costo stimato per la riunificazione economica e industriale dopo trenta anni dalla caduta del muro; 1900 miliardi di euro.

Nel frattempo noi Italiani abbiamo visto il debito pubblico più che raddoppiare dal 1995 ad oggi passando da 1.0750 mld di euro agli attuali 2.230 mld  euro (+1.155 mld) mentre sempre dal 1995 ad oggi abbiamo pagato in interessi 1.650 mld di euro. Abbiamo quindi speso  2805 mld (1.155 + 1.650) per avere una crescita del Pil del 2%  Mentre altre nazioni spendevano per infrastrutture e per lo sviluppo del tessuto industriale e commerciale, da noi si spendeva solo per mantenere, e in molti casi addirittura arricchire, milioni di inutili parassiti.

Le ottimistiche previsioni del governo ipotizzavano un graduale rientro debito/Pil. Peccato che la realtà le smentisca ancora una volta; la situazione non è migliorata nel 2016 ed è addirittura peggiorata in questo primo trimestre 2017. Le previsioni della commissione Ue per il 2017 che indicano l’italia ultima fra i 28 stati per crescita/PIL sono pienamente realtà già dalla metà del 2016, e ultimi resteremo nel 2017 e nel 2018

Il debito pubblico italiano in percentuale del PIL ha seguito tra il 2000 ed il 2007 un andamento leggermente calante, dal 105,1% al 99,7% del PIL, pur rimando a un livello più elevato di quello della media UE. A partire dal 2008 il debito ha ripreso a crescere, ma con un trend meno veloce rispetto alla media Ue, almeno fino al 2011. Il sostegno finanziario ad altri paesi in difficoltà nell’area euro ha comportato un aumento temporaneo del debito di oltre tre punti di PIL. I dati programmatici del DEF di aprile 2016 prevedono che il debito torni a calare a partire dal 2016.

Una sola cosa ci tiene ancora a galla, il settore esportazioni che porta un surplus alla bilancia commerciale, insomma quel poco di industria che ci resta unita ai settori pro-export fanno da salvagente, ma come si evince dai due grafici che seguono, potremmo aver già raggiunto un picco di positività difficilmente migliorabile.

Il saldo della Bilancia commerciale era in pareggio o in surplus fino al 2005. Successivamente l’Italia ha sperimentato un peggioramento del saldo fino ad un deficit massimo di 4 miliardi di euro nel mese di dicembre 2010. A seguito della nuova recessione, della contrazione dei consumi interni e dunque delle importazioni si è svolto un processo di riaggiustamento che ha ridotto molto rapidamente il deficit commerciale trasformandolo nella primavera del 2012 in un surplus consistente.

 

Sia le esportazioni che le importazioni sono cresciute velocemente tra il 2003 ed il 2008 (quasi 50% in più cumulato in valore nominale). Con la prima recessione tra il 2008 e il 2009, sono entrambe temporaneamente crollate per la paralisi dei mercati internazionali, riprendendosi velocemente a partire dalla seconda metà del 2009, con una ripresa più forte per le importazioni. La seconda recessione dal 2011 è invece caratterizzata da una riduzione delle importazioni a causa della compressione dei consumi interni, mentre le esportazioni hanno continuato a crescere, anche se sempre più lentamente, generando un surplus della Bilancia commerciale per la prima volta dall’inizio degli anni duemila.

Altro dato su cui riflettere è quello della capacità di risparmio in percentuale del PIL il dato che si può evincere dalla tabella sotto va nel nostro caso interpretato, mentre nei paesi virtuosi Eu il risparmio accumulabile proviene da lavori di largo interesse nazionale e senza un ampio apporto di punte estreme, nel nostro caso va ascritto per la quasi totalità a posizioni di rendita (totalmente parassitarie): anche figure professionali (professionisti, medici, notai farmacisti ecc. ecc.) ma per la maggior parte politico-burocratiche, con in testa le entrate mensili da 5mila fino a 50mila euro (sono un esercito). Queste categorie hanno visto la loro capacità di risparmio aumentare, mentre quella che un tempo era definita classe media ha visto quella capacità scomparire e anzi ha messo mano ai risparmi in passato accumulati per mantenere un tenore di vita dignitoso. La classe povera è ancora più povera e molto più numerosa (secondo dati nell’ultimo quarto di secolo è raddoppiata). Se non si inverte questa spirale perversa, una volta finiti i risparmi, anche parte della classe media diventerà la nuova classe povera. Sono certo che qualche sociologo si inventerà per loro una nuova definizione “tecnica” magari scaletterà sottocategorie.

Il risparmio italiano, nei primi anni 2000, è inferiore a quello della media Ue, oscillando tra il 20% e il 21% del Pil. Tra il 2007 e il 2010 il risparmio nazionale cala al 17% per effetto della crisi finanziaria internazionale, diventando significativamente più basso della media europea. Dopo l’inizio della seconda recessione il tasso di risparmio ricomincia a salire, contrariamente a quanto avvenuto nella prima recessione, fino a superare il 18% del PIL nel 2013 e 2014. Il recupero del tasso di risparmio in Italia riduce parzialmente il divario apertosi rispetta alla media europea, ma senza ancora avvicinarsi ai livelli pre-crisi.

Il rapporto Doing Business della World Bank ci vede molto male ponendoci al 50° posto in classifica generale (in eurozona peggio di noi solo grecia e cipro), questa non è la solita classifica sulla quale si possono fare dei distinguo, rappresenta la percezione che si ha all’estero del nostro paese in ogni ambito di interesse economico, industriale e commerciale che sia, tutti i settori sono esaminati dalla burocrazia alla giustizia, il quadro che ne esce è desolante.  http://www.doingbusiness.org/Rankings

L’aumento del debito pubblico (per inerzia nel migliore dei casi), unito alla mancata crescita industriale e ad un più che probabile aumento dei tassi comporterà un rialzo del rapporto debito/PIL e un maggior costo per interessi, per quanto tempo ancora sarà possibile onorare il servizio del debito pubblico dipenderà a questo punto dal livello degli interessi dettati dalla bce, dall’acquisto della bce dei nostri titoli di stato e dalla percezione dei grandi investitori istituzionali Mondiali; siamo ad appena un gradino sopra il rating di gradimento, un aumento dei tassi di un punto sarà sostenibile, oltre i due punti scenderà la notte. 

Quante possibilità abbiamo di riuscire a sistemare le finanze dello stato e rilanciare l’economia evitando un default? allo stato attuale nessuna, se non introduciamo misure strutturalmente drastiche che abbiano carattere di sostenibilità* la domanda da farsi non deve riguardare il se, ma il quando.

*Nel dettaglio ogni nuova creazione di imposte graverà sul costo del lavoro e sulla capacità di spesa dei cittadini, mentre misure una tantum, come patrimoniali, provocheranno un aumento della fuga di capitali giù in atto e saranno con tutta probabilità l’ultimo tassello mancante al puzzle del default prossimo venturo.

Movimento di Ricostruzione

Tabelle e grafici presi da:  http://www.programmazioneeconomica.gov.it/2016/04/19/andamenti-lungo-periodo-economia-italiana/#Spesa pubblica
http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/GDP_at_regional_level
http://www.doingbusiness.org/Rankings
https://imgur.com/gallery/2wgpSvJ

Cos’è il voto? Che significa votare?

Cos’è il voto? Che significa votare?

Pochi lo comprendono pienamente, La maggior parte non si rende nemmeno lontanamente conto di cosa significa quella croce che appone sul simbolo o sul candidato. Eppure è l’atto più importante della vita di un individuo nella società    Michele Fogante

Sono molti i costi della politica, conosciuti a volte, incompresi nella quasi totalità dei casi, perché la nostra visione, parziale e limitata, degli eventi ci impedisce di comprendere pienamente l’entità e la vastità dei danni diretti, indiretti e collaterali

Ne conosciamo gli aspetti superficiali, perché i media quotidianamente provvedono a informarci di decisioni, indecisioni, balletti e tentennamenti che governo e opposizioni esibiscono, ma soprattutto ci informano di ruberie, ladrocini e scandali vari commessi da politici corrotti. Scandali che sollevano giusta indignazione popolare, ma tanto effimera e breve quanto inutile e dannosa perché l’estrema ripetitività può portare assuefazione mentale, sopisce le coscienze e scoraggia il libero pensiero. La politica, quella “cattiva” fatta per profitto personale, che sia per denaro o per potere, costa molto più di quanto ogni “tranquillo” cittadino possa lontanamente immaginare. Possiamo e dobbiamo cercare di ampliare la nostra visione dello stato delle cose. Iniziamo con un rapporto (fonte UIL) molto ben fatto che vi invito a leggere con molta attenzione, vi porterà via alcuni minuti, ma saranno ben spesi:

link: http://www.uil.it/documents/NEW_costipoliticade2013.pdf

dal quale riporto una tabella e qualche stralcio:

Enti                   Numero – anno 2013                                                                                                               
Parlamento- Governo*                                                                                            1.041
Regioni**                                                                                                                    1.270
Province                                                                                                                    3.446
Comuni 138.834
Totale cariche Elettive 144.591
Cda aziende pubbliche 24.432
Collegi dei revisori e collegi sindacali PA e aziende pubbliche 45.768
Personale di supporto politico 39.520
Incarichi di consulenza PA e aziende pubbliche 545.648
Apparato politico *** 324.780
Totale 1.124.739

I costi della politica, diretti e indiretti, ammontano a circa 23,2 miliardi di euro, tra funzionamento di organi istituzionali, società pubbliche, consulenze e costi (per mancati risparmi) derivanti dalla “sovrabbondanza” del sistema istituzionale.”

Una somma pari a 757 euro medi annui per contribuente, che pesa l’1,5% sul PIL. Sono oltre 1,1 milione le persone che vivono direttamente, o indirettamente, di politica, il 5% del totale degli occupati nel nostro Paese.”

“Un esercito al cui vertice ci sono oltre 144 mila tra Parlamentari, Ministri, Amministratori Locali di cui 1.041 Parlamentari nazionali ed europei, Ministri e Sottosegretari; 1.270 Presidenti, Assessori e Consiglieri regionali; 3.446 Presidenti, Assessori e Consiglieri provinciali; 138.834 Sindaci, Assessori e Consiglieri comunali. A questi si aggiungono gli oltre 24 mila consiglieri di amministrazione delle società pubbliche; oltre 45 mila persone negli organi di controllo; 39 mila persone di supporto degli uffici politici (gabinetti degli organi esecutivi nazionali e locali, segreterie di Ministri, Sindaci, Presidenti di Regioni e Province, Assessorati ecc.). Inoltre, sono 324 mila le persone di apparato politico (“portaborse”, collaboratori gruppi parlamentari e consiliari, segreterie partiti, collegi elettorali ecc.) e 545 mila coloro che hanno contratti di consulenze e incarichi.”

Fin qui i danni diretti e indiretti secondo il rapporto UIL nel quale si fa riferimento ai  “professionisti” della politica in attività, direttamente e/o indirettamente impiegati. Ma questa è solo la punta dell’iceberg, e come in un vero iceberg la parte più grande dei danni imputabili e/o riconducibili al sistema politico è sotto la superficie

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In una ipotetica gara a “vota il peggiore” per i comportamenti dei politici, dei partiti e delle parti sociali si avrebbe grande difficoltà ad aggiudicare il primo posto, difficile anche far commenti, in effetti solo a ragionare su come si comportano  c’è da dar di stomaco:

ex politici, vitalizi e/o pensioni – cumulabilità

Nel 2016 esclusivamente per camera e senato risultano circa 2600 vitalizi in pagamento, costo stimato circa 190 milioni di euro. Al mucchio dei 2600 vanno aggiunti eventuali presenze nel parlamento europeo e le orde fameliche elette ai consigli regionali. Ci sono poi i “vitalizi ereditari” eh sì perché se l’onorevole muore entra in campo la reversibilità: coniuge superstite – in mancanza di vedovi ai figli – fino a sorelle e fratelli superstiti se fiscalmente a carico del deceduto. Nel bilancio alla voce “vitalizi di reversibilità” troviamo 43 milioni di euro in uscita (25 la camera e 18 il senato).

L’ammontare dei vitalizi percepiti dagli ex consiglieri regionali è di 173 milioni annui ed è in costante ascesa a causa di coloro che rientrando nei termini di età sfrutteranno la finestra di “uscita”.  L’importo può sembrare quasi piccolo, visto che si parla di milioni mentre sui media campeggia il monte debiti dello stato in mld, ma questi vitalizi vengono percepiti  da / per  10-20-30 addirittura 40 anni! 

Se non soffrite di cuore fate una piccola moltiplicazione e vedrete che cifre ! e se avete dimenticato le moltiplicazioni nessuna paura, a voi ha pensato il consiglio regionale del trentino alto adige che con la legge n°6 del 2012 ha approvato una modifica che consente di percepire anticipatamente il monte vitalizio; così 130 ex consiglieri vanno a dividersi un bottino di 90 milioni! La vicenda merita approfondimenti quindi allego link ai quali informarsi almeno sommariamente:

http://www.fanpage.it/trentino-decine-di-milioni-di-euro-di-vitalizi-ai-consiglieri-regionali/
http://www.corriere.it/opinioni/14_settembre_24/vitalizi-esagerati-come-diritti-acquisiti-8db83f6c-43b7-11e4-bbc2-282fa2f68a02.shtml
http://www.ilgiornale.it/news/interni/scandalo-vitalizi-senza-fine-spuntano-60-vedove-doro-997014.html
http://altoadige.gelocal.it/bolzano/cronaca/2016/02/23/news/vitalizi-d-oro-il-bluff-della-riforma-1.13011363

Di regione in regione: noto a tutti il caso di: luca boneschi, eletto nelle file dei radicali, ha passato ventiquattro ora alla camera nel 1982, unico suo atto la lettera di dimissioni poi la “meritata pensione”. Pensionato a vita per un solo giorno di lavoro vi sembra imbattibile? Si può fare di meglio! è il caso di anna maria figlia di natale cacciola eletto all’assemblea siciliana per il partito monarchico, dopo tre anni , finito il mandato maturò il vitalizio. deceduto il monarchico l’assegno, oggi di circa duemila euro è passato per reversibilità alla figlia che lo incassa da oltre 40 anni senza mai essere entrata all’assemblea regionale. E non è la sola, a settanta anni dalla prima seduta regionale del 1947 vengono pagati ancora oggi otto vitalizi ai discendenti di quei primi “eletti”.

Rimanendo in sicilia a lista è lunga, sono 310 gli assegni che la regione elargisce in vitalizi: 180 a ex esponenti politici per un totale annuo di circa 11 milioni e 130 in reversibilità agli eredi per un totale annuo di circa 7 milioni (11+7=18 milioni annui il totale in uscita).

Percorrendo tutto lo stivale su fino al veneto; anche qui aver fatto il consigliere regionale è stata una pacchia, sono 225 i vitalizi concessi per un costo di 11,2 milioni annui, tutti cumulabili con altri vitalizi, pensioni e stipendi o incarichi temporanei retribuiti (In tutta italia sono centinaia i casi di politici che di assegni da vitalizi e/o pensioni ne percepiscono due o addirittura tre).

Oltre ai fatti del trentino citati per il monte vitalizio anticipato ; sommariamente riportati solo due esempi, sicilia e veneto, per evidenziare che la linearità comportamentale va oltre la posizione geografica. Ci sono consigli regionali che riescono ad essere più “spudorati” di altri, ma nel complesso il comportamento è similare e interessa l’intera colorazione politica, i politici regionali italiani si sono mossi insomma sulla stessa falsariga. Arraffare tutto il possibile e in qualche caso anche l’impossibile.

http://livesicilia.it/2015/01/21/ecco-i-vitalizi-degli-ex-deputati-costano-19-milioni_588545/
http://www.leggo.it/news/roma/lazio_vitalizi_consiglieri_50_anni-537793.html
http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2014/08/09/news/zanonato-rossi-galan-e-gli-altri-ecco-tutti-i-vitalizi-regionali-1.9734802

gli Italiani non sono mai riusciti a unificarsi, diversità nei costumi nei dialetti nella alimentazione nelle attitudini lavorative, industria e commercio, rivalità per campanilismo chi più ne ha più ne metta; con l’unica eccezione dei politici che, sotto la bandiera del grasso stipendio e del lussuoso vitalizio a dispetto dell’ideologia dei colori e degli schieramenti sbandierati, si sono già uniti da oltre mezzo secolo !

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Sul quirinale un solo dato, pur essendo solo un “ufficio di rappresentanza” costa 224 milioni annui, il doppio dell’eliseo che ha funzioni ben più importanti, cercando un paragone, in Europa molto simile come compiti e prerogative sembra la presidenza Tedesca, che costa esattamente otto volte di meno! (grava molto il peso di vitalizi e pensioni varie, questo è il problema quando manca la sostenibilità nelle regolazioni, dopo si può tagliare finché si vuole ma quando il peso non è sostenibile si andrà inevitabilmente a cadere).  gli stupidi d’italia che cercano di scaricare le colpe della nostra situazione sui tedeschi dovrebbero rifletterci su, ah già per riflettere ci vuole un cervello …….

http://www.quirinale.it/qrnw/amministrazione/bilancio/bilancio.html
http://www.iltempo.it/politica/2016/07/22/news/ecco-quanto-ci-costano-i-palazzi-del-potere-1015838/

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Torniamo ai “cari” eletti del parlamento; il caso di luca boneschi pensionato a vita da quando aveva 44 anni grazie all’unico giorno di presenza in parlamento è forse il più eclatante. ma non è sicuramente il solo che fa gridare allo scandalo; angelo pezzana e piero craveri hanno dovuto aspettare una intera settimana prima di poter sfruttare la prima seduta parlamentare, utile per dimettersi. Molti gli eletti che oggi riscuotono gli assegni del vitalizio per pochi mesi di “servizio” prestati,  alcuni di loro fin dai 40 anni di età, altri lo riscuotono già da 40 anni…..il tutto legale e alla faccia del popolo.

http://espresso.repubblica.it/archivio/interattivi/2011/08/04/news/pensioni-d-oro-tutti-i-nomi-1.34032

Oltre al già pesante vitalizio derivante da carriera politica poi una moltitudine dei beneficiati ha altri vitalizi o pensioni derivanti da precedenti incarichi e ha altre entrate derivanti da molteplici possibilità lavorative: assunzioni fisse  incarichi prestigiosi, consulenze, gettoni da consigli di amministrazione, partecipazioni  esterne e via dicendo.

Ad esempio vi ricordate di giuliano amato ?

stefano rodotà qualche tempo fa rispondendo a un giornalista che gli chiedeva conto delle sue entrate avrebbe puntualizzato “percepisco solo 4 mila euro come stipendio da professore universitario e altri 4 mila di vitalizio parlamentare, non voglio che si paragonino le mie riscossioni a quelle di giuliano amato che percepisce 31 mila euro”  niente male sentire un comunista duro e puro definire “solo” una cifretta di 8 mila euro !! vero è che se paragonati alle entrate di amato, effettivamente non sono molti.

giuliano amato: l’ex presidente del consiglio che venne soprannominato dottor sottile (riferito alla sua sottigliezza mentale) viene tirato in ballo per pensione “altina” vediamo allora quanto prende: oltre 22.000 euro di pensione (pensionato dal 1998) ai quali affianca un vitalizio di  oltre 9.000 euro per un totale di 31 mila e rotti euro, il capo dello stato deve aver pensato che magari non gli bastavano, così nel 2013 lo nomina giudice della corte costituzionale, incarico per il quale percepisce 33.500 euro mensili di stipendio. cumulando tutto viene un totale di 64.500 euro mensili !!  fin qui i fatti veniamo ora agli ultimi sviluppi della vicenda, quando napolitano lo ha nominato giudice della corte costituzionale amato sembra abbia chiesto all’inps di sospendere la pensione, cosa di cui non dubito, sembra anche, almeno lui ha così dichiarato, che il vitalizio lo dà in beneficenza. Torniamo ora a qualche fatto, quando cesserà il suo impegno alla corte costituzionale riceverà pensione anche da quell’incarico, circa 15.000 euro che si sommeranno alla sua pensione inps (a quel punto sbloccata e di nuovo interamente percepita) e al vitalizio per un totale di 46.000 euro, ah ma amato potrà sempre dire che il vitalizio lo dà in beneficienza così gli restano solo 37.000 euro, chissà che fatica arrivare a fine mese. Questa sarebbe una delle figure politiche di maggior spicco, personalità e peso della repubblica italiana.  

Articolo completo:  https://mdrmovimentopolitico.wordpress.com/2017/02/14/caro-amato/

I riformatori: ogni tanto ne spunta uno, tagliano molto sotto, anche un poco di qua e un poco di là, mai sopra. Come giuliano amato e lamberto dini, entrambi riformarono le pensioni il primo in nome dei sacrifici il secondo in nome di miglior calcolo contributivo, peccato che entrambi si siano dimenticati di riformare la loro di pensione. Linea confermata da monti che qualche giorno prima di accettare l’incarico per guidare il governo di “tecnici” si è fatto nominare senatore a vita. Questa è l’italia, nella quale tutti  i politici sono consapevoli che vanno fatti sacrifici, l’importante è che li faccia il popolo….

Sono migliaia i politici in attività e gli ex, che hanno molteplici entrate: lamberto dini 18mila euro da bankitalia 7000 dall’inps e 4mila dal senato. Bersani ne potrà vantare tre, vitalizi da deputato e da ex consigliere regionale più la pensione inps da lavoro insegnante e funzionario di partito, per un soffio non ne ha intascata un’altra, da parlamentare europeo, incarico ricoperto per poco meno di due anni, ne occorrevano due e mezzi. Anche vendola se ne intasca tre, vitalizi da deputato e consigliere regionale, più funzionario pci. il presidente mattarella ne ha quattro e ha dovuto rinunciare alla pensione da professore universitario…ecc.  sono migliaia

Una “sezione di percettori vitalizio” che mi ripugna particolarmente è la “casta nella casta” persone già ricche di loro che comunque non rinunciano al vitalizio o alla pensione derivante da attività politica e alla politica connessa o di incarico e nomina politica. Fra quelli in attività e quelli già pensionati, sono centinaia coloro che possono vantare un patrimonio personale e/o familiare oltre i 5 milioni di euro, eppure restano attaccati come cozze al vitalizio! molti superano agevolmente i 10 milioni e alcuni si spingono oltre i 100 milioni di patrimonio, fino a rari casi di miliardari in euro! e non rinunciano a 2-3000 euro mensili.

(dati Inps: dei 20miliardi erogati per prestazioni agli anziani “poveri” ben 5miliardi vanno alla fascia più agiata della popolazione (il 25% del totale)

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Liquidazioni e Buonuscite

Non di soli stipendi vitalizi e pensioni vive il politico, ma anche di liquidazioni e buonuscite, vista le denominazione tecnica ci scapperebbe di dire che siamo arrivati anche alle prese per il culo! Effettivamente il termine  “assegno di solidarietà per il reinserimento” fa pensare a fondi per poveri disagiati che hanno perso il lavoro, invece si tratta delle liquidazioni che percepiscono i parlamentari non rieletti e sono esentasse! una breve lista: clemente mastella 300mila euro, biondi alfredo 278mila euro, armando cossutta 345mila euro,  d’alema 217mila euro, fini 250mila euro, livia turco 210mila euro, franco marini 174mila euro, rutelli 100mila euro, pisanu 157mila euro, italo bocchino 141mila euro, violante luciano 278mila euro, scajola 158mila euro, veltroni 44mila euro che sembra poco ma ha già incassato quando si è dimesso una prima volta per diventare sindaco di roma, roberto castelli 175mila euro, roberto maroni 175mila euro, filippo berselli 278mila euro…….ecc. ecc.

http://www.ilgiornale.it/news/interni/fini-dalema-e-pietro-ecco-i-pensionati-doro-902103.html
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-03-27/arrivo-maxi-liquidazione-parlamentari-145520.shtml?uuid=Abrba5hH

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C’era una volta: Come si è arrivati agli attuali smisurati stipendi e rimborsi per deputati e consiglieri regionali? ottima l’inchiesta dell’Espresso che vi invito a leggere con attenzione:  http://espresso.repubblica.it/plus/articoli/2014/05/21/news/cosi-i-parlamentari-sono-diventati-milionari-1.166241

nel lontano 1947, mentre a Montecitorio era in discussione l’articolo 69 della Costituzione, relativo allo stipendio dei parlamentari. Il paradosso è che all’epoca i costituenti guadagnavano quanto un precario di oggi: 25 mila lire al mese, circa 800 euro. Più un gettone di presenza da 1.000 lire al giorno (30 euro), ma solo quando le commissioni si riunivano in giorni differenti rispetto all’Aula. Insomma, per quanto diligenti, i 556 rappresentanti che scrissero la Costituzione non riuscivano a portare a casa più di 1.300 euro al mese.” “Un Paese senza dubbio più povero ma di certo meno “squilibrato” a favore del Palazzo, visto che un operaio di terzo livello arrivava a raggranellare 13 mila lire al mese, un terzo di un deputato. Mentre dopo quasi 70 anni – come mostra la tabella elaborata dall’Espresso – chi siede in Parlamento guadagna quasi 10 volte più di un impiegato e 13 più di una tuta blu.” …

Ma è con la legge varata nel 1965 dal centrosinistra (premier Aldo Moro, vicepresidente il socialista Pietro Nenni) che si deve l’esplosione dei redditi dei nostri rappresentanti: lo stipendio veniva infatti agganciato a quello dei presidenti di sezione della Cassazione e fra l’altro soggetto a imposta solo per il 40%*. Inoltre a titolo di rimborso per le spese di soggiorno a Roma si istituiva la diaria (esentasse). Ciliegina sulla torta: siccome la legge non lo specificava, le 120 mila lire per vivere nella capitale (1.250 euro di oggi) furono accordate anche quelli che vi risiedevano già. Un capolavoro. Tuttora in vigore, sia pure con qualche modifica.  (*Qualche tempo dopo i consiglieri regionali agganciarono il loro stipendio a quello dei parlamentari)

Oltre a stipendi, vitalizi e benefit ci sono gli innumerevoli benefici derivanti dalla carica politica; in ambito professionale e personale ma anche in quello familiare, vi siete mai chiesti quanto può valere un titolo politico su un “biglietto da visita” ? tanto!  Provate a pensarci su…….

Benefit e agevolazioni

C’è un po’ di tutto nel “pacco regalo” che i politici si sono attribuiti, evidentemente lo stipendio gli andava stretto: sono completamente gratuiti: treni (anche per familiari) e aerei (mastella prese addirittura quello di stato per recarsi al GP di formula 1 a Monza), spostamenti marittimi e autostrade, nonché autobus e metropolitana, poi corsi gratuiti  personali di informatica e lingue straniere (il fatto che qualcuno non parli bene nemmeno l’italiano evidentemente non è un impedimento). Sauna (è nei sotterranei della camera) 1.200 euro annui per rimborso spese telefoniche, 1.500 euro annui per acquisto pc o tablet, tessera per teatro e cinema, tribuna d’onore allo stadio. E poi…rimborsi fino al 90%, agevolazioni e prezzi di favore per: barbiere (interno a montecitorio), per le deputate previsto un rimborso in saloni convenzionati. palestre  (circolo dell’acqua cetosa). Per l’acquisto di autoveicoli ,per i servizi ristorante, bar e self service, condizioni di favore sui servizi bancari e mutui, su parcheggi e altre quisquiglie..

Mentre ci sono oltre 10milioni di Italiani che rinunciano a visite, farmaci e cure mediche perché non possono più permettersele (dati censis) i nostri “cari” eletti dispongono di una copertura sanitaria totale (allargata ai familiari), e come non bastasse possono farsi rimborsare fino a 25mila euro (in 5 anni) per cure della più disparata tipologia: dentista, cure termali, drenaggio linfatico per essere più belle/i, massaggi (pochi si fermano al classico massaggio alla schiena, lo shiatsu e l’aromaterapico sembra siano i più richiesti), e agopuntura fino alla depresso-terapia (cazzo sono pure depressi!) e chi più ne ha più ne metta…

Non paghi si auto-concedono anche una assicurazione che copre un po’ di tutto, dalle punture e morsi di animali alle malattie tropicali, dai colpi di sole ai danni subiti in stato di ebrezza, malore o di incoscienza (pretendono di ubriacarsi, far danni ed essere coperti da assicurazione!) fino ai danni subiti da insurrezione, sommosse, tumulti popolari, rappresaglie faziose, legittima difesa e atti di solidarietà umana, aggressioni, atti vandalici e dolosi, terrorismo, atti di violenza anche se conseguenti a fatti di carattere politico e/o sociale e/o sindacale, rapina, tentata rapina, sequestro di persona, sabotaggio e dirottamento anche di aeromobili (non mi stancherò mai di ripetere che la violenza individuale o di gruppo non ha senso e qui c’è la prova scritta, sono assicurati e ricaverebbero soldi anche dalle bastonate!).

Non dimentichiamo il rimborso per il portaborse, che dal 1997 finisce direttamente in busta paga dell’eletto, con risultati spesso indegni: lo stato sgancia 3.700 euro per i parlamentari e 4.100 euro per i senatori. Grazie alla mancanza di una regolamentazione contrattuale ben definita (come invece si fa nel resto d’Europa dove molto semplicemente i collaboratori li pagano direttamente le camere) troppi se ne approfittano: ad alcuni il portaborse non serve ma i soldi se li tiene lo stesso, ad altri glielo passa il ministero i soldi tutti in tasca, o glielo passa il partito al quale gira soldi ma non tutti, c’è chi li assume con regolari contratti da 1.100 euro lori al mese, alcuni taccagni se li dividono con altri parlamentari, da 650 a 1200 euro mensili lordi, qualcuno gli versa l’intero importo ma ha assunto moglie/figli/nipoti, altri infine lo tengono come stagista senza compenso l’accredito obbligatorio viene aggirato da permessi giornalieri (questo è forse il caso peggiore perché lascia facilmente ipotizzare illeciti su più versanti). E varie atre forme, unico limite….nessun limite !

In passato fausto bertinotti al tempo della sua presidenza della camera tentò di introdurre l’obbligo per i deputati di depositare regolari contratti, su 630 solo 240 adempirono alla richiesta, gli altri se ne fregarono altamente!

E nonostante nessuno voglia perdere l’occasione di lavorare nell’ambiente, sono comunque varie le cause intentate agli “onorevoli” dai loro ex dipendenti portaborse, alcune concluse e almeno due sembra segretate da “clausola di riservatezza” ….

Non dimentichiamo il jobs act, che è stato sbandierato come garante dei lavoratori precari, peccato che a non crederci siano proprio i parlamentari che lo hanno voluto e votato, visto che solo il 13% dei portaborse ha un contratto di questo tipo.

Questo sarebbe il senso civico e morale dei nostri massimi rappresentanti politici …..

http://espresso.repubblica.it/plus/articoli/2016/06/15/news/casta-per-sempre-cosi-i-politici-si-sono-tenuti-tutti-i-loro-privilegi-1.272546
http://archivio.panorama.it/archivio/Ecco-i-privilegi-dei-deputati

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Rimborso “selvaggio”

Sotto questa voce c’è un mondo incredibile, cose che sembrano uscite dalla penna di uno scrittore di fantasy, invece è tutto reale, alcuni spudorati politici si fanno rimborsare di tutto: viaggi, vacanze, cene, pranzi e colazioni (alcune con l’interessato che si trovava a centinaia di km di distanza), dolci di pasticceria caffè e briosce (tanto per dare l’idea dimensionale, per queste tre voci apparentemente innocenti un solo tipo, leghista, sembra aver speso nel solo 2011 la bellezza di 15mila euro

visite al night, attrezzature per equitazione e corredi per il golf (non solo sacca e mazze ma l’intero vestiario), videogiochi, sigarette, bevande varie, creme di bellezza, cocktail, giornali e barrette ipocaloriche, i-phone, computer, vasetti nutella, giocattoli e biglietti del gratta e vinci, occhiali, cellulari, vasetti di miele formaggi, yogurt, prosciutti e salumi, frigoriferi (sennò dove li metti gli alimenti?), manuali hot e vibratori (su questi almeno ci resta la speranza che se li infilino dove fa male). Affitto abitazione, impresa di trasloco, anche imposte come Imu e Tares !! cambio pneumatici, fornitura panettoni e spumante, borse luois vuitton e gioielli cartier (che vi venga un canchero almeno comprate marche italiane), buoni benzina, intero catering per cerimonia familiare! E anche dolci di pasticceria caffè e brioche (ridete? tanto per dare l’idea dimensionale, per queste ultime tre voci apparentemente innocenti un solo tipo, leghista, sembra aver speso nel solo 2011 la bellezza di 15mila euro, se ridete ancora spero sia uno spasmo muscolare)

anche in questo caso il comportamento, illecito illegale o fraudolento o concorso in peculato che sia, è trasversale e interessa tutte le forze politiche e tutte le regioni

http://www.repubblica.it/argomenti/rimborsopoli
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/12/14/regione-lombardia-indagati-40-consiglieri-pdl-e-lega-per-peculato/445891/

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Ricapitolando, niente di più facile che fare soldi se sei un politico, ti fai una legge su misura, te la voti e intaschi laute prebende, tutto perfettamente legale, che ci vuole? sono sufficienti tre requisiti / condizioni:

  1. Detenere il potere ed essere pronti ad esercitarlo per vantaggi personali
  2. Essere afflitti da labile senso dello Stato
  3. Un Corpo elettorale composto  in larga maggioranza da stupidi e ottusi

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Sono innumerevoli i casi che dovrebbero suscitare indignazione fra i cittadini, non è il mio caso, da molti anni ormai sono passato da indignato allo stato permanente di incazzato nero e come descritto nel programma del MdR ritengo sia doveroso e giusto, oltre che senza alternative economiche, azzerare qualunque trattamento pensionistico e/o vitalizio concesso con carattere retroattivo, altro che diritti acquisit

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Sindacati uniti in marcia…..verso il montepremi

Qualcuno giustamente si domanderà cosa faceva nel frattempo la parte sociale che doveva proteggere lavoro e lavoratori, quel sindacato che nella fantasia popolare dovrebbe essere scudo del popolo lavoratore, perbacco non se ne stava mica con le mani in mano, sgomitava per avere un posto di assoluto rilievo nel trogolo:

LEGGE MOSCA legge 11 giugno 1974, n. 252,  recante norme per la regolarizzazione della posizione assicurativa dei dipendenti dei partiti politici, delle organizzazioni sindacali e delle associazioni di tutela e rappresentanza della cooperazione. Deve il nome al primo firmatario, il socialista gaetano mosca. Ideata allo scopo di regolarizzare a spese dello stato (ovvero dei cittadini) circa 5-7mila fra portaborse, simpatizzanti pci, dc, psi, funzionari, sindacati cgil cisl uil, associazioni patronati e molti altri, per i quali nessuno aveva mai versato contributi previdenziali. La soluzione adottata fu di una semplicità estrema: era sufficiente una dichiarazione/testimonianza del partito/associazione/sindacato di appartenenza, il versamento di una somma meramente simbolica, e la posizione era sanata risalendo fino al 1948. Così venivano accreditati anni  su anni, in alcuni casi decenni, di “attività lavorativa” anche non continuativa.

“Entra in vigore nel luglio del 1974 con una finestra di diciotto mesi ma viene prorogata più volte fino al 1980. I numeri conosciuti sono da capogiro: dalle 5-7mila ipotizzate si arriva alle 37mila effettive, le responsabilità politiche e sindacali hanno nomi e numeri: Cgil  9.300, Cisl 3.000 e Uil 1.350, ex Pci 8.000, ex Dc 3.900, Psi 1.900.  Altre 9.500 pensioni ad organizzazioni collegate, patronati, enti e varie”

Molte le inchieste giornalistiche, alcune interrogazioni parlamentari e anche inchieste giuridiche ma niente si smuove, la legge mosca e i beneficiari rappresentano un vero e proprio muro di gomma sul quale tutto rimbalza, la cifra di esborsi che trapela si aggira sui 14 miliardi, ma non è interamente documentabile. I nomi più conosciuti della sinistra storica ci sono tutti, tutti lì in bella mostra; in taluni casi le pretese rasentano l’assurdo

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/11/03/la-legge-sulle-pensioni-stravolta-dai.html
http://www.ilgiornale.it/news/casta-sindacato-ecco-chi-sono-i-furbetti-doppia-pensione.html
http://www.lastampa.it/2015/09/06/italia/politica/dalla-legge-mosca-alle-maxipensioni-anni-di-norme-ad-hoc-per-i-sindacati-qRo4WsMGg5POsvIduiOIaJ/premium.html
http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=12660

“sono emerse richieste paradossali di chi ha chiesto e ottenuto riscatto per anni nei quali non era nemmeno maggiorenne o stava svolgendo servizio militare o da autista ma aveva 11 anni, uno era in carcere, chi vuole gli anni delle superiori perché militava nelle giovanili e anche un vescovo perché assistente ecclesiastico della coldiretti ………”

 

Vite da “poveri” sindacalisti

Anche durante e dopo l’applicazione e lo sfruttamento selvaggio della legge mosca i sindacalisti hanno continuato ad usare le leggi a proprio beneficio in maniera sistemica e “spietata”, come ad esempio in occasione della recente legge fornero; si è presa la finestra utile per uscire con sontuosa pensione prima che le nuove regole allungassero l’età pensionabile, così ha fatto raffaele bonanni, segretario cisl, ha rassegnato le dimissioni, un inchino una risata due capriole e il gioco è fatto, 8500 euro lordi mensili di pensione! ma non è questa la cosa più scandalosa, no il bonanni ha fatto molto di peggio, avvalendosi della legge precedente grazie alla quale gli ultimi stipendi percepiti fanno da unità di riferimento per la pensione, il bonanni, che prima di ricoprire la carica percepiva 80mila euro annui, al primo anno da segretario cisl nel 2006 va a percepire 118mila euro lordi, il tempo di ambientarsi e via, si concede un aumento di stipendio a 170mila nel 2007, nel 2008 ancora su fino a 200mila, nel 2009 si vola a 250mila, nel 2010 riprende un po’ fiato, lo sforzo è stato notevole, così quell’anno si aumenta solo a 271mila euro, nel 2011 una vera botta di vita e si vola a 335mila euro lordi! In sei anni il tipo si è messo in tasca 1.340.000 euro lordi! (ma alla cisl non c’era un regolamento che vietava un cumulo entrate superiore a 600mila euro in 5 anni ?). Ecco come ci si arricchisce, alla faccia del popolo bue e cornuto! Il meccanismo di alzarsi lo stipendio sembrerebbe essere stato usato a suo tempo anche da guglielmo epifani seppure in scala monetaria decisamente minore, c’è poi altro segretario, luigi angeletti, anche lui sembra aver sfruttato la finestra utile per pensionarsi evitando la legge fornero, insomma segretari non si è per caso! Quando i media diedero risalato alla “vicenda del bonanni”  scoppiò uno scandalo “all’italiana” del tipo che se ne parla per settimane e mesi, con sdegno mediatico e popolare, ma le cose non cambiano di una sola virgola, anzi tutt’altro!

Fausto Scandola, morto nel marzo 2016 è l’ex sindacalista cisl che divulgò gli stipendi alla cisl del dopo bonanni, capitanata da annamaria furlan. E per questo è stato espulso dal sindacato. “I nostri rappresentanti e dirigenti ai massimi livelli nazionali della Cisl  –  scrive Scandola – si possono ancora considerare rappresentanti sindacali dei soci finanziatori, lavoratori dipendenti e pensionati? I loro comportamenti, lo svolgere dei loro ruoli, come gestiscono il potere, si possono ancora considerare da esempio e guida della nostra associazione che punta a curare gli interessi dei lavoratori? “.
questo scriveva Fausto Scandola nella sua denuncia, come dargli torto?
“Ecco qualche nome e cifra in lista: Antonino Sorgi, presidente nazionale dell’Inas Cisl, nel 2014 si è portato a casa 256mila euro lordi: 77.969,71 euro di pensione, 100.123,00 euro di compenso Inas e 77.957,00 euro come compenso Inas immobiliare. Valeriano Canepari, ex presidente Caf Cisl Nazionale, nel 2013 ha messo insieme 97.170,00 euro di pensione, più 192.071,00 euro a capo della Usr Cisl Emilia Romagna: totale annuo, 289.241,00 euro. Ermenegildo Bonfanti, segretario generale nazionale Fnp Cisl, 225mila euro in un anno, di cui 143mila di pensione. Pierangelo Raineri, gran capo della Fisascat Cisl, 237 mila euro grazie anche ai gettoni di presenza in Enasarco, più moglie e figlio assunti in enti collegati alla stessa Cisl.

“E’ scandaloso – aveva detto Scandola – che un’organizzazione sindacale chieda i soldi della tessera a iscritti che guadagnano 10 mila euro all’anno e poi versi 300 mila euro nelle tasche dei dirigenti”.

http://www.repubblica.it/economia/2015/08/10/news/cisl_scoppia_il_caso_dei_mega-stipendi_dirigente_li_denuncia_ma_verra_espulso-120720595/?ref=HRER2-1

Dopo la denuncia-scandalo da parte di Fausto Scandola qualcosa si è mosso nel nebuloso mondo dei sindacati, e una leggera e parzialissima operazione  trasparenza, anche se puramente di facciata, è stata mostrata. La cgil ha reso noti gli stipendi dei suoi dirigenti e apparentemente non percepiscono stipendi da nababbi, la camusso intasca circa 3850 euro netti i segretari nazionali 2800 euro netti.

Ma non tutto ciò che appare è come lo si vede, in fondo non è con l’incarico sindacale che si ha intenzione di riempire il portafoglio. Quando si proviene dalla cgil, l’ambito sbocco è la politica e gli incarichi, e lo sanno bene visto che piazzano membri in ogni posto possibile, dal più piccolo incarico fino a parlamentari e ministri. La cgil fa numericamente la parte del leone, ma anche alla cisl non scherzano e ogni governo vi attinge a piene mani. I sindacalisti in italia non sono quattro gatti, ma un vero e proprio esercito di statalisti assatanati in cerca di poltrone; dalle poche decine nelle sedie degli eletti a roma (mica tanto poche, fra senato e parlamento circa 45 teste!) alle migliaia ricoprenti incarichi politici di rilievo e periferici (dal governo fino a regioni e comuni) e alle altre migliaia ricoprenti incarichi in enti, commissioni e aziende a partecipazione statale.

qualche esempio…. a caso! guglielmo epifani 13mila lordi euro vitalizio parlamentare, 5mila euro lordi pensione inps più 435euro di pensione integrativa sottoscritta dalla stessa cgil ! (fortuna la pensione integrativa, sennò come ci arrivava a fine mese ?). epifani è l’esempio di una carriera cgil, appena laureato si iscrisse alla cgil e di scalino in scalino su fino alla carica di segretario generale cgil. Poi si presenta da politico e viene eletto deputato e infine segretario del pd.

Non solo politica ma anche e soprattutto posti nella pubblica amministrazione, anche da dirigenti e manager, su fino al vertice di società di interesse e rilevanza nazionale, dirette con “rara perizia e maestria” come il “genio” mussari, fin da studente iscritto alle giovanili cgil, che (con la complicità del direttorio della fondazione,  tutti comunisti doc) è riuscito nella non facile impresa di portare al fallimento il monte dei paschi ovvero la terza banca d’Italia e più antica banca del Mondo, fino a quel momento e per cinque secoli passata fra guerre civili e mondiali, guerre di liberazione e di occupazione, sommosse e rivoluzioni, pestilenze e calamità varie, non è sopravvissuta a 3 decenni di guida comunista.

Piccolo grande dettaglio di evidente “competenza sistemica” il “genio” mussari dopo la folle acquisizione di antonveneta è stato nominato presidente Abi a testimonianza della grande competenza dei nostri banchieri tutti, cosa facilmente desumibile dalle “pessime” condizioni in cui versano le nostre istituzioni bancarie …….

https://mdrmovimentopolitico.wordpress.com/2017/01/23/monte-degli-impiastri/
http://www.ilgiornale.it/news/casta-sindacato-ecco-chi-sono-i-furbetti-doppia-pensione.html
http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11782016/I-1-300-sindacalisti-Cgil-con.html
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09/04/pensioni-inps-quelle-dei-sindacalisti-sono-piu-vantaggiose/2009969/
http://www.liberoquotidiano.it/news/editoriali/1293073/La-sinistra-dei-poveri–Epifani-colleziona-stipendi.html
http://www.corriere.it/cronache/16_dicembre_24/pensioni-d-oro-sindacalisti-93c9de92-c94d-11e6-bac6-8c33946b31a6.shtml

per rendersi di quale parte difende il sindacato, dov’è il sindacato nella sua componente dirigenziale e soprattutto chi è il sindacato sarebbe sufficiente un solo singolo dato: circa il 70% dei dirigenti della pubblica amministrazione ha in tasca una tessera sindacale, contro una media nazionale del 33% ! Ecco chi è veramente il sindacato.

La commistione sindacato-politica è una spirale perversa di assoluta grandezza, è una delle cause principali del degrado  economico e sociale, se non addirittura la principale. Sicuramente è la causa dello statalismo imperante che ha aumentato a dismisura il debito pubblico e condotto la nostra nazione alla desolazione imprenditoriale e commerciale.

È inammissibile  che i sindacati non pubblicano un bilancio consolidato mentre percepiscono contributi e sostegni pubblici, amministrano e “maneggiano” miliardi ma non vogliono darne conto. È un atteggiamento indegno da parte di associazioni che da sempre tuonano contro l’evasione fiscale e invocano la trasparenza; evidentemente si riferiscono a quella degli altri.

Questo sindacato così strutturato è dannoso e non ha ragione di esistere. Il nostro paese ha bisogno di un vero sindacato, che comprenda il valore delle idee, della creazione di imprese e della difesa del tessuto produttivo nel suo insieme,  anche attraverso un costo del lavoro concorrenziale e sostenibile; soddisfacente sia per le imprese che per i lavoratori, pur nei limiti che tale difficile connubio da sempre riscontra. Abbiamo bisogno di sindacalisti che siedano nei consigli di sorveglianza e nei consigli di amministrazione  delle aziende per cui operano e/o da cui provengono, in grado di battersi per le migliorie delle condizioni di lavoro e della strutturazione aziendale ove queste siano possibili

E soprattutto di un sindacato che comprenda, e di conseguenza agisca, che un settore statale esageratamente invasivo e costoso porta alla non sostenibilità del costo del lavoro nel suo complesso, e alla desertificazione industriale e imprenditoriale.

Questo tipo di sindacato statalista e interessato, che difende solo il settore statale, specie nella sua componente dirigenziale essendo esso stesso parte e sfruttatore del sistema, a discapito dell’industria privata, dei settori produttivi pro bilancia commerciale e della sostenibilità del sistema-paese, va letteralmente azzerato.

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Boiardi di stato et similia

Capire cosa abbia portato a certi livelli gli stipendi per determinati dirigenti di aziende statali o a partecipazione statale e/o di nomina statale e/o facente riferimento a volontà e gradimento politico (governative o per area, schieramento, o frutto di spartizione politica); non è facile da capire, visti i numeri la sola ipotesi alla portata di un comune mortale (da 1200 euro di busta paga) è sconfinata avidità.

Nel periodo 2011-2013 il più pagato fra i manager di società pubbliche non quotate risulta sarmi a.d. e d.g. di poste italiane (1,2milioni + 2,2milioni + 1,56milioni). Se si vanno a includere anche le società quotate sarmi da primo in classifica scende al posto 82. Può sembrare incredibile che uno stipendio da 1,5milioni ne abbia ben ottantuno davanti di importo maggiore, incredibile ma vero. bisogna considerare che oltre agli stipendi ultramilionari dei dirigenti massimi come gli ad di eni (6,5milioni) enel (4milioni), terna  (2,35milioni) e finmeccanica (1,5milioni), Saipem (6,94milioni per pietro franco tali, compenso comprensivo di buonuscita 2,28milioni), ci sono uno stuolo di dirigenti di “altissimo” livello che percepiscono stipendi sempre milionari, un “semplice” consigliere all’Eni si porta a casa 250mila euro annuali! (gli importi ai link sotto allegati)

Redditi del2011: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01/28/manager-pubblici-ecco-redditi-e-patrimoni-dei-paperoni-di-stato/860430/
http://www.ilgiornale.it/news/interni/ecco-i-patrimoni-dei-paperi-stato-986638.html
redditi del 2012 http://www.ilgiornale.it/news/interni/ecco-stipendi-dei-manager-pubblici-1003908.html
redditi 2013: http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2015-02-19/gli-stipendi-manager-stato-ecco-mappa-063850.shtml?uuid=ABRwoIxC
redditi 2014 http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/redditi-manager-pubblici-nomi-dichiarazioni-patrimoni-elenco-completo-2560987/
http://www.ilgiornale.it/news/politica/stipendi-doro-dei-boiardi-stato-1313015.html
redditi2015http://www.repubblica.it/economia/2016/09/30/news/da_conti_a_bernabe_ecco_i_740_milionari_dei_manager_dello_stato_pubbliche_del_dichiarazioni_dei_redditi_del_2015-148790907/
http://www.governo.it/articolo/pubblicit-della-situazione-patrimoniale-di-titolari-di-cariche-direttive-di-alcuni-enti

I manager sono pagati molto? Troppo? Penso la seconda, la cosa traspare chiaramente da quello che scrivo, ma non è mia abitudine dare giudizi sommari, preferisco approfondire ove possibile. Direi che in presenza di società di difficile gestione aziendale, vada reso merito alle capacità ove queste siano dimostrate con i fatti, moretti ad esempio come a.d. di Fs ad esempio ha preso una società un rosso cronico e le ha fatto registrare un utile. Anche a finmeccanica è stato molto apprezzato per la gestione, ma difficilmente sarà ricordato solo per le sue capacità manageriali …..

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/disastro-ferroviario-viareggio-condannato-7-anni-mauro-1357966.html

comunque lascio volentieri la parola ad un organismo autorevole come l’Ocse

http://www1.adnkronos.com/IGN/News/Economia/I-manager-pubblici-italiani-i-piu-pagati-Ocse-Stipendio-tre-volte-sopra-la-media_32862481074.html

Sicuramente stipendi da 150mila / 300mila / 500mila euro e oltre per ricoprire cariche in “aziende” come la Rai sono un insulto alla decenza (luigi gubitosi  dg  RAI   650mila euro  –  anna maria tarantola  presidente RAI  366mila euro), e gli esempi simili e possibili in tal senso sono innumerevoli, se perdete qua un po’ di tempo ne trovate quanti ne volete: http://www.governo.it/articolo/pubblicit-della-situazione-patrimoniale-di-titolari-di-cariche-direttive-di-alcuni-enti

Troverete dirigenti di aziende di cui il 95% degli italiani (me compreso) ignora addirittura l’esistenza, e la cui utilità e necessità è giustificata solo dall’assegnare poltrone e ricche prebende, percepire stipendi da oltre 100mila euro fino a superare i 300mila euro. O agli articoli sopra, ai link inseriti, la stampa ne ha dato ampio risalto (seppur parziale).

Senza poi dimenticare i boiardi in pensione, ai quali non manca certo una poltrona

https://mdrmovimentopolitico.wordpress.com/2014/01/20/boiardi-avanti-tutta/

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La lista è lunghissima del resto nella penisola ci sono oltre settemila società, enti, consorzi, e autorità d’ambito partecipate dalle pubbliche amministrazioni, nei cui consigli di amministrazione siedono circa 24mila persone, un piccolo esercito!

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Molti dirigenti e manager, più corretto dire troppi, sono titolari di doppi, tripli e più incarichi, spesso in barba al conflitto di interessi, un caso limite ma ben rappresentativo è sicuramente quello di mastrapasqua antonio, che ad un certo punto (2008-2014) si è “trovato” a ricoprire contemporaneamente ben 25 incarichi.  Redditi 2012 del mastrapasqua  1.170.000 euro (unmilionecentosettantamila). Ma non è solo lui, anche la consorte e il fratello sembrano colpiti dallo stesso “virus”.La lady è arrivata  ricoprirne circa 20 mentre il fratello in carriera ha sfiorato le 70!

http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/1394810/Famiglia-Mastrapasqua–e-un-vizio–tutte-le-poltrone-dei-parenti-di-mister-Inps.html

questo dei mastrapasqua è sicuramente un caso eclatante, ma il fenomeno dei molteplici incarichi è purtroppo estremamente diffuso sul territorio e fa parte del sistema statalista con il quale politica e burocrazia affondano le mani nelle casse dello stato a danno dei cittadini e delle future generazioni

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 Bankster

Una razza ibrida particolarmente dannosa di manager è quella dei banchieri e massimi dirigenti di banche italiche, ibrida perché dovrebbero teoricamente essere svincolati dai poteri politici essendo le banche, sempre teoricamente, l’ossatura finanziaria e il motore dello sviluppo economico di una nazione, l’indipendenza dovrebbe quindi essere garanzia di trasparenza e correttezze gestionale; la cui nomina invece è espressione di lobby, potentati e schieramenti che alla politica fanno capo e nella politica trovano referenza.

Strapagati per dirigere il sistema bancario, ma come è andata ? dire male è dire poco e questa non è una espressione teorica ma una certezza assoluta!

Dal 2008 anno di inizio crisi sistemica per le istituzioni finanziarie mondiali piene di sterco immobiliare che il crack di lehman brothers portò alla luce, le nostre banche non si sono certo difese meglio, anzi, il pervicace diniego dietro il quale i nostri banchieri si sono trincerati non ha fatto altro che peggiorare una situazione già pessima di suo. Così mentre gli altri paesi sistemavano le loro banche con ogni mezzo a disposizione, i nostri banchieri e rappresentanti politici uniti sotto la bandiera del “qui tutto bene, le nostre banche sono solide” non si sono mai mossi di una sola virgola, continuando a negare l’evidenza anche quando lo smottamento si è fatto valanga ci ha investiti in pieno.

L’ultimo governo del bimbo fiorentino e della cariatide pier carlo ne è un esempio eclatante. Trovatemi una sola dichiarazione realista del ministro padoan; anche mentre veniva decretato il fallimento delle 4 banchette (banca etruria, cariferrara carichieti e banca marche ) dispensava sorrisi e ottimismo! Per la cronaca su banca marche le cifre hanno sentenziato che è il più grande fallimento bancario dai tempi dell’ambrosiano, sì c’era proprio di che essere ottimisti e soddisfatti !

Quella questione fu affrontata con una superficialità e una incompetenza semplicemente paurose, che portarono una paura generalizzata sul sistema bancario tutto. Infatti con le due venete lo stesso governo cambiò linea comportamentale pur restando immobile,  passando cioè da una incompetenza manifestamente sbruffona a una incompetenza palesemente ottusa, spingendo banche e vari soggetti compresa la cdp a investire nel nascente fondo “atlante”. Pretenzioso come nome e nei fatti; il titano Atlante era tanto forte da  reggere l’intera volta celeste, il fondo italiota invece con una dotazione di 4,25mld al posto dei 4,7 previsti non è riuscita a reggere nemmeno il primo peso che veneto banca e popolare vicenza gli caricarono fra capo e collo prosciugandogli le casse.

http://www.soldionline.it/notizie/azioni-italia/fondo-atlante-come-funziona-e-quali-banche-partecipano
http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/02/07/banche-la-caporetto-del-fondo-atlante-e-lo-scaricabarile-su-investitori-e-governo/3374487/

In economia e finanza alla fine 2+2 fa sempre 4, per banchieri, politici e pseudo-tecnici invece la cosa non è così certa e il totale può essere diverso, fino a che non ci si sbatte il muso (solitamente banchieri, economisti, pseudo-tecnici e politici scaricano le colpe mentre si riempiono il portafogli, la botta la prende il popolo bue che paga due volte). Come siamo messi ora ? oltre alle due venete c’è il ben più grave bubbone Mps, che sopravvive grazie allo stato di coma farmacologico cui è stata sottoposta. E oltre a lei….

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2017-03-24/quelle-114-banche-che-hanno-sofferenze-e-incagli-che-superano-capitale–201607.shtml?uuid=AE6qY5s&refresh_ce=1

insomma siamo messi malissimo e il peggio deve ancora arrivare, resto dell’idea che le mie stime (fatte nel 2013) sono più che mai valide, entro il 2020 ci sarà presentato un conto tanto alto che per pagarlo impiegheremo i prossimi due/tre decenni.

Importante è anche la perdita di valore in conto capitale negli ultimi due decenni (e oltre) per la quasi totalità delle istituzioni finanziarie, ci sono titoli quotati che dal 1995 vantano perdite numeriche dal 50 al 90% e perdite reali (tenendo conto dell’inflazione) che arrivano fino al 95% del capitale. Per ogni azionista (compresi patrimoni familiari) investire nelle istituzioni finanziarie è stato insomma un suicidio di portafoglio fino al vero e proprio sterminio cui hanno portato quelle fallite e/o quasi fallite e/o pervicacemente ricapitalizzate mps in testa. Nella tragica situazione generale del sistema bancario come stanno messi i banchieri?

La risposta è incredibile ma vera, si sono arricchiti! A suon di milioni di euro in stipendi e liquidazioni. Milioni percepiti anche dai banchieri e dirigenti che hanno portato al fallimento banca marche banca etruria cariferrara e carichieti oltre alle semifallite popolare vicenza e venetobanca senza dimenticare mps

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/08/06/banche-le-buste-paga-dei-manager-impermeabili-a-crediti-deteriorati-scandali-e-taglio-di-migliaia-di-dipendenti/2916240/
http://www.ilgiornale.it/news/politica/venti-milioni-ai-vertici-mentre-banche-andavano-fondo-1203517.html
http://espresso.repubblica.it/plus/articoli/2016/04/04/news/banche-in-liquidazione-ma-i-manager-non-pagano-il-conto-1.256512
http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/12270224/mps-stipendi-manager-finanziavano-bidonisti.html
http://www.ilgiornale.it/news/interni/dai-400mila-euro-aumento-mussari-ai-4-milioni-buonuscita-lex-879924.html
http://www.repubblica.it/economia/2016/07/13/news/per_i_banchieri_non_e_mai_crisi_stipendi_su_del_9_7_nel_2015_e_liquidazioni_a_prova_di_crac-143955440/

Come sia stata possibile una follia del genere è semplice: è il direttorio della banca che decide gli emolumenti, sono quindi i responsabili del disastro che si assegnano lo stipendio e visto che ci sono perché darselo piccolo o agganciarlo ai risultati? Italian manager ovvero il mondo alla rovescia! Si saranno ispirati ai politici?

http://quifinanza.it/soldi/top-manager-pessimi-risultati-bonus-milionari/1897/

anche questo ultimo anno registra un crescendo

http://www.repubblica.it/economia/2017/03/24/news/banchieri_stipendi-161272638/

Un caso spesso citato è quello di profumo 38 milioni di buonuscita da unicredito,

http://www.agi.it/rubriche/la-voce-del-consumatore/2017/03/22/news/i_nuovi_guai_giudiziari_per_alessandro_profumo-1611535/

e parliamo solo della buonuscita perché stipendio ed eventuali bonus li ha sempre percepiti: dal 1998 anno della nascita di unicredit di cui è stato subito il condottiero ha percepito stipendi, bonus e stock option intascando circa 50milioni, mica bruscolini!

Ho trovato particolarmente vergognoso il caso di cesare geronzi (non lo trovo simpatico), che solo da generali ass. per meno di un anno di carica ha preso 16,6milioni di buonuscita e 2,3milioni di stipendio ovvero più di 50mila euro al giorno . in poco più di cinque anni si è portato a casa qualcosa come 48,7milioni di cui 20 come buonuscita e premio alla carriera in capitalia (si pappa dal 1998 anche una pensione da 22mila euro al mese).

http://www.liberoquotidiano.it/news/economia/968241/il-tesoro-di-cesare-geronzi-incassa-50-milioni-in-5-anni.html
http://www.ilsecoloxix.it/p/economia/2011/04/27/AOpHypP-geronzi_ancora_privati.shtml

e mille e mille altri casi per i quali è sufficiente una ricerca nel web, cosa altamente sconsigliata ai deboli di stomaco!

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pubblica amministrazione: i dipendenti pubblici sono troppi ?

https://www.aranagenzia.it/statistiche-e-pubblicazioni/dati-statistici.html

la domanda è semplice anche la risposta dovrebbe esserlo:

No se raffrontati in numero assoluto (3.250.000) e in base alla popolazione siamo più o meno in linea con altri paesi euro (c’è un eccesso del 7% corrispondente a circa 225mila addetti),che non sono pochi ma nemmeno una enormità se spalmati sull’intera popolazione. Ma una comparazione del genere oltre che assolutamente errata è infantile o viziata da interesse di parte; ogni sistema-paese è diverso e non si può pretendere di fare quello che fanno gli altri se non te lo puoi permettere, le strutturazioni vanno fatte in base alle proprie possibilità e ancorate alla sostenibilità economico-finanziaria.

se si rapporta più correttamente alle problematiche e necessità del sistema economico nazionale e regionale, a impieghi e compiti dei dipendenti pubblici, alla meritocrazia, in ultimo e più importante, sì se il parametro è la sostenibilità economico-finanziaria. In base a questi criteri i dipendenti pubblici (statali, parastatali e stagionali in forza o assunti da stato/regioni/enti locali) sono: (1) anziani (l’età media supera i 50 anni), (2) in molti casi professionalmente non adeguati e/o scarsamente preparati in molti altri (3) Il trattamento economico e sociale oltre all’ambiente lavorativo offre vantaggi ingiustificatamente superiori a quello del settore privato, che è invece il vero volano dell’economia nazionale, (fa perno nell’interesse della politica al settore come bacino elettorale) (4) Mal distribuiti nel territorio per assurdo dove economia industria e commercio sono più sviluppati (e teoricamente ci sarebbe più bisogno di un apparato statale maggiormente presente e funzionante) i dipendenti sono meno ma meglio impiegati

http://www.lanotiziagiornale.it/litalia-dei-dipendenti-pubblici-boom-nelle-regioni-a-statuto-speciale-ma-anche-quelle-del-mezzogiorno-sono-oltre-la-media/

invece nelle zone economicamente più deboli sono in maggior numero ma la qualità dei servizi è oltremodo pessima o almeno tale è percepita a riprova che lo statalismo fine a se stesso è deleterio: http://www.cgiamestre.com/wp-content/uploads/2016/03/PASCASSATA.pdf

(5) Non va incontro al pubblico e in troppi casi addirittura gli complica  la vita, ogni cittadino perde circa 190 ore annuali per adempire agli obblighi della pubblica amministrazione (ad un ritmo di 8 ore giornaliere sono 23 giorni all’anno). http://www.ilgiornale.it/news/politica/berlino-fila-massimo-10-minuti-e-londra-pratiche-sono-online-1070939.html

In base a questi criteri il settore è sovradimensionato del 15-20%

Non penseremo certo che ci sono troppi dipendenti statali qualora ci occorra l’intervento dei vigili del fuoco o delle forze dell’ordine o di un’ambulanza. Al contrario ritrovarsi seduti 4 ore al pronto soccorso prima di avere attenzione o quando in qualche ufficio “tecnico” facciamo code per 3-4 ore o peggio veniamo rimbalzati da impiegati tristi e svogliati per  varie porte fino a tornare al via, o quando vediamo un giudice assolvere un politico per prescrizione ecco in moltissimi casi non sono possibili pensieri “sereni”.

Ci sono settori sovradimensionati, per larga parte inefficienti e scarsamente professionali e alcuni prestano il fianco a comportamenti illeciti e truffaldini, la sanità ne è un esempio per il quale non serve trovare riscontro sui media è sufficiente guardare in casa propria: qualora occorrono esami tecnici, privatamente si riescono a fare in una settimana, lo stesso identico tipo fatto con “la mutua” può slittare in avanti anche a 3/6mesi. Oltre al tempo di attesa che varia secondo urgenza personale, in molti casi ormai la differenza di prezzo fra ticket/esame non giustifica comunque l’attesa, e in troppi casi il professionista che presta servizio nelle strutture ospedaliere pubbliche è anche interessato consigliere di visite e prestazioni nelle strutture private nelle quali guarda caso “opera” part time, non dimentichiamo mai quando paghiamo un ticket per servizi sanitari che già paghiamo fior di imposte per il servizio sanitario nazionale. Anche il settore dell’istruzione è una armata allo sbando: costosa, male indirizzata, non adeguatamente strutturata e con un deficit strutturale verso il sistema-paese che negli ultimi tre lustri si è allargato paurosamente.  Presenti comunque sporadiche punte di eccellenza perlopiù frutto di capacità e personalità dirigenziali localizzate.

Non tutti i settori sono sovradimensionati: nel settore trasporti pubblici e anche nella sanità & assistenza, servizi per anziani e turismo come da programma MdR e considerazioni, ove questi sviluppati adeguatamente ci sarebbe carenza di personale di base che potrebbe essere anche importante in termini numerici. Nel settore pubblica sicurezza e sistema carcerario si registra una scarsità di personale di base anche se non molto importante in termini numerici (30-40mila unità).

“laboriosità” della pubblica amministrazione

troppi statali sono in “altre faccende affaccendati” per poter essere positivi in merito.

Sabino Cassese, giurista, accademico e giudice emerito della corte costituzionale disse una volta che nel pubblico impiego “chi vuole lavora, chi no, se ne astiene

http://espresso.repubblica.it/plus/articoli/2015/02/04/news/pubblico-impiego-tornano-i-fannulloni-1.198112

Dite che Sabino Cassese esagerava ?  non sembra proprio, anzi! come dimostra la vicenda di Leandro Vittorio Savio al quale viene assegnato un posto da dirigente senza settore (e lavori da svolgere) all’afor, l’agenzia della forestazione regione calabria

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-07-21/calabria-dirigente-forestali-pagato-non-fare-nulla-085452.shtml?uuid=ADTC7wv&refresh_ce=1

e al telefono il 22 febbraio 2012 (conversazione intercettata nell’ambito di indagine da parte della Dda di Reggio Calabria) si sfoga così (riportati alcuni stralci):  “poi guarda all’afor ci sono queste persone…….….. Cioè duemila e cinquecento persone che non fanno niente………… Abbiamo centottanta dipendenti che dovrebbero curare il verde a reggio, tu li hai visti mai? Sono qua, che vengono la mattina, stanno tre minuti e se ne vanno”

http://espresso.repubblica.it/inchieste/2016/09/15/news/operazione-mammasantissima-1.282999

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Di sicuro una categoria p.a. nella quale ci sono presenze esagerate e strapagate c’è

Dirigenti della pubblica amministrazione

Quanti sono i dirigenti della pubblica amministrazione in  Italia ? non si sa !  Nonostante le statistiche fornite dal governo siano chiare e i numeri mesi nero su bianco resta non facile fare una disamina corretta, visto che la qualifica italiana è “allargata” e nel computo rientrano figure professionali che altrove non sono considerate tali. Ma visto che lo stipendio dipende dalla qualifica non resta che attenerci ai dati forniti dalla corte dei conti (del. N°9 del 24 giugno 2013). Secondo cui al 31 dic. 2011 erano in servizio 248.870 dirigenti ed alte professionalità della pa.

http://www.corteconti.it/attivita/uffici_centrali/sezioni_riunite_sede_controllo/costo_lavoro_pubblico/   Il servizio sanitario nazionale ha il maggior numero con 136.298 unità dirigenziali. Poi le università, le regioni gli enti locali la magistratura ed altri.

In italia non si diventa dirigente pa per meriti di competenza o necessità organizzativa come può essere la creazione di nuove strutturazioni, da noi è l’anzianità che fa il dirigente, così come i bambini crescono gli statali “progrediscono”.

Aumentano i dirigenti e diminuiscono i dipendenti (il rapporto dipendenti per dirigente è il più alto della zona ocse). Non solo abbiamo più dirigenti, ma li paghiamo anche molto di più e non solo fra le più alte cariche e incarichi, ma anche fra i dirigenti di  2° fascia che hanno stipendi pari o superiori ai loro colleghi europei di livello superiore. Mentre gli stipendi di operai e impiegati che rappresentano il 93% della forza lavoro restano ben distanti, 4,5 x gli operai e 3,5 x gli impiegati (media totale). così abbiamo una forchetta tanto ampia da non trovare riscontro oltre i nostri confini. anche se non tutti i dipendenti sono uguali, ve ne sono alcuni che veleggiano oltre i 70mila euro annui (agcom e antitrust) e altri che arrivano a 50mila annui (ministeri, presidenza della repubblica e presidenza del consiglio). Insomma c’è statale e statale…….

https://www.aranagenzia.it/attachments/article/5152/Retribuzioni%20medie%20PA%20per%20macrovoce_2014_SITO.pdf

Molti dirigenti percepiscono stipendio che oscurano i loro colleghi nel Mondo:

http://espresso.repubblica.it/affari/2012/07/09/news/occhio-c-e-statale-e-statale-1.44781

“ il capo della Polizia, Antonio Manganelli, è il dirigente pubblico meglio pagato d’Italia, con 621.253 euro e 75 centesimi l’anno. A titolo di raffronto, Bernard Hogan-Howe, che non è un viandante ma il capo della Metropolitan Police di Londra, è fermo a quota 298 mila euro. Negli Stati Uniti, il capintesta dell’Fbi, Robert S. Mueller, ha uno stipendio base di 120 mila euro, che sale a 153 mila con le indennità. E in Spagna il direttore generale della Polizia non va oltre i 71 mila euro, meno dunque di un travet con i galloni di capo di seconda fascia e la scrivania a palazzo Chigi (73.783 euro).”

I nostri dirigenti della pubblica amministrazione sono strapagati? qualunque italiano non direttamente beneficiato e non in preda ai fumi dell’alcool risponderebbe subito sì, specialmente visti i risultati. E se aggiungiamo che lo stipendio non è il solo reddito che va in dichiarazione e anzi spesso il reddito da diversa/e attività è anche superiore a quello percepito da manager ?   http://presidenza.governo.it/dica/pubblicita_patrimoniale/index.html

Di tutt’altro parere sono invece i diretti interessati e ne esiste la prova matematica: la legge 286 del 1999 (governo d’alema) prevedeva una “gratifica” per i dirigenti in base al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Ebbene su 3.769 “altissimi” funzionari preposti al carrozzone statale quelli che conseguirono il massimo possibile della gratifica furono….3.769! (rivelazione fatta dall’allora ministro luigi nicolais).  Non abbiamo semplici funzionari, praticamente abbiamo un reggimento di geni! Ce ne fosse uno che non abbia raggiunto il massimo dei risultati possibili! Ma come sarà allora che siamo messi tanto male?

Sulle competenze richieste basti dire che hanno preso la “gratifica” (13mila euro) anche personaggi come elvio carugno, ex dirigente della regione molise, condannato in via definitiva a 4anni e 8mesi per peculato; dopo essersi intascato e/o aver distratto poco meno di 4milioni di eurozzi (3.891.000 euro). Buttandola sulla matematica carcere/malloppo sono 2.280 euro per ogni giorno dietro le sbarre.

http://www.corriere.it/cronache/12_luglio_26/bonus-al-dirigente-in-galera-da-mesi-gian-antonio-stella_10936db4-d6e4-11e1-a7bb-b1b271585285.shtml

Pensate si sta parlando di bruscolini? la banca d’italia ha fatto uno studio dal quale risulta che nel solo 2015 il monte-premi pappato è stato di circa 800milioni di euro!

http://www.repubblica.it/economia/2016/07/18/news/statali_guadagni_maggiori_ai_piu_anziani_per_ogni_anno_di_eta_la_gratifica_si_alza_del_6_ecco_cosa_dicono_i_piani_di-144334637/

Dallo studio emerge che maggiore è l’età del beneficiario e maggiore è la gratifica, quindi ne dobbiamo dedurre che l’obiettivo da raggiungere sarebbe non crepare? ma i risultati ? Quali risultati, quali obiettivi vanno raggiunti per ottenere la gratifica? Se li fissano da soli!! In alcuni casi bisogna partecipare a un certo numero di riunioni di lavoro…..e certo, non basta lo stipendio per andarci, ci vuole anche il bonus!  Non so voi ma personalmente trovo certe cose intollerabili

http://www.repubblica.it/economia/2016/07/18/news/statali_guadagni_maggiori_ai_piu_anziani_per_ogni_anno_di_eta_la_gratifica_si_alza_del_6_ecco_cosa_dicono_i_piani_di-144334637/

come al solito quando si grida allo scandalo poi la politica a parole promette freni e cambiamenti salvo poi non cambiare niente  http://www.ilgiornale.it/news/economia/dirigenti-pubblici-800-milioni-euro-premi-ora-cambia-tutto-1285881.html

e comunque anche cambiasse qualcosa intanto i premi dall’anno 2000 se li sono messi in tasca, c’è chi ha preso da 5mila fino a 34mila euro annui fatevi un po’ di conti ….

http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/11814142/Palazzo-Chigi–bonus-ai-dirigenti.html

……se avete difficoltà a contare ve la faccio semplice, c’è chi di soli bonus si è messo in tasca più di quanto percepisce un operaio o un impiegato con lo stipendio annuo, il doppio annuo di molti giovani precari. Mentre secondo istat e censis milioni di Italiani hanno problemi nel mettere a tavola qualcosa da mangiare, c’è chi si pappa bonus e premi, sono meritati? In confronto a 20 anni fa siamo migliorati o peggiorati? guardatevi intorno e ditelo voi se i bonus che politici e dirigenti si sono auto-assegnati sono meritati!

Tetto agli stipendi, chi l’ha visto?

Recentemente è stato introdotto un tetto, 240mila euro (importo comunque esagerato), agli stipendi di dirigenti e cariche statali, ma ci sono casi nei quali il tetto non vale, come per le società quotate o per le società non quotate che emettono titoli di debito come Pt, Fs, Cdp. Il tetto non è applicabile poi per determinate cariche istituzionali e/o particolari. Qualche esempio di stipendio annuale:

  • presidente della corte costituzionale 430mila euro annui (pari funzioni in Germania 195mila euro annui, quello USA 190mila).
  • giudice della corte costituzionale (sono 13) 370mila euro cadauno (pari funzioni in Germania 170mila euro , in USA 170mila euro (i massimi rappresentanti giuridici sembra si siano auto-ridotti lo stipendio di 100mila euro annui).
  • segretario generale del senato 427mila euro
  • segretario generale della camera 406mila euro
  • vice segretario del senato 300mila euro
  • vice segretario camera 300mila euro
  • governatore della banca d’italia 450mila euro (suo collega alla buba 260mila)
  • direttore generale della banca d’italia 400mila euro
  • direttori della banca d’italia (sono 13) 315mila euro cadauno

Quanto tali emolumenti, specie in considerazione di quelli percepiti dai loro “colleghi” esteri, siano compatibili con i doveri assegnati, responsabilità, e soprattutto con la nostra situazione economica lo si lascia commentare al lettore.

http://presidenza.governo.it/dica/pubblicita_patrimoniale/index.html
http://www.iltempo.it/politica/2016/07/22/news/ecco-quanto-ci-costano-i-palazzi-del-potere-1015838/

La quasi totalità di alti (e medi) dirigenti della p.a. oltre ai massimi dirigenti istituzionali e assimilabili ha referenza o ricopre incarico derivante da matrice politica o addirittura proviene dal mondo politico resta difficile capire chi potrebbe cambiare la situazione a favore del popolo, anzi no è facile, nessuno dei suddetti!

 

Riprendendo un passo già scritto

Ricapitolando, niente di più facile che fare soldi se sei un politico. Ti fai una legge su misura, te la voti e intaschi laute prebende, tutto perfettamente legale, che ci vuole? sono sufficienti tre requisiti / condizioni:

  • Detenere il potere ed essere pronti ad esercitarlo per vantaggi personali
  • Essere afflitti da labile senso dello Stato
  • Un Corpo elettorale composto  in maggioranza da individui stupidi e ottusi

 

Chi deve stabilire se le leggi varate sono conformi alla costituzione? deve dirimere i conflitti fra poteri statali e fra stato e regioni, giudicare l’ammissibilità dei referendum e giudicare financo il presidente della repubblica in caso di messa in stato d’accusa? C’è un organo che ha questi compiti: la corte costituzionale per gli intimi consulta nome derivante dal palazzo che la ospita. Cosa è  TEORICAMENTE la corte costituzionale?

Il giudice delle leggi, il controllore dei poteri politici e istituzionali, “scudo e garanzia” della costituzione contro ogni tentativo di manomissione o scasso.

Oltre la competenza in materia, requisito che in Italia non è molto ben visto e spesso vittima di ostracismo ad oltranza, sarebbe quindi molto importante la loro totale indipendenza da partiti e poteri economico-finanziari. Quindi li estraggono a sorte penserà giustamente il lettore, macché secondo regolamento: 5 sono eletti dal parlamento in seduta comune 2/3 alle prime tre votazioni 3/5 nelle successive (è una competizione accanita, i capi supremi di partito siedono nei loro scranni in pelle umana, generali e ufficiali dispongono le truppe e impartiscono ordini, i portavoce lanciano anatemi mentre le truppe di media e bassa lega cercano di fare proseliti dimenandosi in danze ancestrali, altri infine portano bibite e popcorn). 5 sono eletti dal presidente della repubblica (persona notoriamente svincolata dalla vita politica, come risaputo si diventa presidenti in Italia solo se non si è mai svolta attività politica prima dell’elezione…) 5 infine sono eletti dalle supreme corti, tre di questi dalla cassazione uno dalla corte dei conti e uno dal consiglio di stato (no nemmeno i giudici di queste supreme corti sono stati eletti a sorte).

Quindi sarebbe la corte costituzionale la nostra speranza ? Vediamoli allora:

  • Stipendio annuo 370mila euro annui per cadauno dei 13 membri tranne il presidente che prende 430mla euro annui
  • Buonuscita da 200mila euro circa a crescere (fino a superare i 300mila)
  • Cumulabilità con altri trattamenti pensionistici
  • il costo del suo mantenimento è infatti passato dai 46,5milioni del 2007 ai 52,5milioni del 2013.
  • Immancabili i benefit da principi, su tutti l’orario di lavoro (quattro giorni ogni due settimane) e il periodo vacanziero……..tre mesi!

http://espresso.repubblica.it/inchieste/2014/09/29/news/la-consulta-e-d-oro-30-mila-euro-al-mese-e-un-mare-di-benefit-per-la-corte-dei-privilegi-1.181997

A guardarla così non è che la fiamma della speranza risplenda molto alta, chiedere a chi intasca lauti assegni e gode discreti benefici di cedere una percentuale di ciò, grande o piccola che sia, ovvero giudicar se stessi, non sembra cosa eticamente molto corretta ma in fondo chi potrebbe ergersi a giudice se sono tutti rami della stessa pianta?

Molto tempo fa un grande pensatore (Giordano Bruno 1548-1600) scrisse “Chiedere al potere di riformare il potere…che ingenuità!”

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Ordine e Legalità

Le tristi condizioni in cui versano Ordine e Legalità sono sotto gli occhi di chiunque abbia la volontà di giudicare con sufficiente obiettività la situazione, in due soli decenni la nostra nazione ha mostrato un imbarbarimento che ha rari precedenti storici, in alcune regioni si è passati da isole felici e paciose che attiravano frotte di turisti a zone recettrici di sbandati e delinquenti di ogni tipo. La criminalità è aumentata in ogni settore, quella di matrice estera opera e si espande  incontrastata e rappresenta ormai la maggioranza dei crimini in percentuale sulla popolazione (10% della popolazione; 38% di arrestati e 32% di condannati, se si considera la strutturazione storica delle nostre forze dell’ordine in merito a prevenzione e repressione dei crimini, possiamo tranquillamente affermare che la percentuale dei crimini commessi da stranieri sfiori addirittura il 50% del totale). Alcuni stranieri vantano una intera carriera dal piccolo furto fino all’omicidio e dopo ogni reato sono rimasti sul territorio italiano.

https://www.istat.it/it/immigrati/prodotti-editoriali/criminalit%C3%A0

Questo non significa che bisogna espellere tutti gli stranieri per limitare delinquenza e criminalità, la grande maggioranza è onesta e cerca una vita migliore, ma chi commette reati va espulso senza nessuna possibilità di rientro (ergastolo la pena prevista dal MdR). L’espulsione di soggetti stranieri socialmente pericolosi è una necessità per vari motivi, il primo dei quali è che non possiamo permetterci economicamente il sostentamento di carcerati sempre più numerosi (3500 euro il costo mensile di ogni carcerato).

E non significa nemmeno che gli Italiani non commettono crimini, semplicemente va preso atto del fatto che ormai interi settori della criminalità, droga e prostituzione in testa,  sono appannaggio di una gestione di matrice estera. Mentre poi si combattono le associazioni mafiose nostrane, quelle di matrice estera proliferano gioiosamente.

Le forze dell’ordine fanno quello che possono e potrebbero fare molto di più se il sistema giuridico e politico non fosse cieco e sordo ai diritti e bisogni della popolazione (se per bieca ideologia, pura incompetenza o vigliaccheria poco importa). Criminali con procedimenti in corso per reati gravi vengono arrestati ancora per reato dello stesso tipo (reiterato quindi aggravante) e rilasciati in attesa di processo, follia giuridica!

Non bisogna lasciarsi ingannare dai dati “ufficiali” che mostrano un lieve calo dei crimini, sono sempre più quelli che non vengono nemmeno denunciati se non per la ineludibile necessità di recuperare o replicare documenti personali sottratti.

http://www.infodata.ilsole24ore.com/2016/10/03/18162/?refresh_ce=1

http://www.infodata.ilsole24ore.com/2015/05/05/furti-e-omicidi-la-mappa-della-criminalita-nelle-regioni-italiane/

Sono una moltitudine gli esercizi commerciali che nel corso degli ultimi dieci anni hanno subito più di una rapina, alcuni addirittura fino a 12 fra rapine e furti! come queste imprese anche ogni singolo cittadino paga imposte nelle quali sarebbe compreso il diritto alla sicurezza e alla giustizia, diritto nei fatti negato.

Illegalità, mancanza di ordine e comportamenti illeciti ordinari portano in dote costi spaventosi, soprattutto in ambito economico: particolarmente colpito il settore turistico in ogni sua ramificazione, ma anche settori collegati, come il settore del commercio al dettaglio, il settore ristorazione bar, pizzerie al taglio e da asporto, alimentari e gelaterie, pasticcerie, ecc. poi l’Artigianato irresponsabilmente abbandonato a se stesso e massacrato dalla concorrenza estera che riproduce falsificando il made in Italy svilendo la qualità dei nostri produttori e falcidiando così mestieri e occupazione. La perdita di posti di lavoro o per meglio dire la perdita in mancata creazione di posti di lavoro, è stimabile (stima basata su possibilità di sviluppo dei settori turismo e collegati, servizi e assistenza sanitaria, artigianato e altre) in circa 700mila unità direttamente e indirettamente impiegabili,  oltre la metà dei quali al sud.

Ha anche un costo invisibile ma non per questo meno pesante, si è persa la serenità nella vita quotidiana, si ha ormai paura per tutto, per figli e nipoti, ma anche per sé stessi. Per molti anziani che abitano in difficili realtà ormai vige un vero e proprio coprifuoco serale.

http://www.istat.it/it/files/2014/06/07_Sicurezza-Bes2014-5.pdf

la cosa più triste in questo è che senza accorgersene gli stessi genitori e nonni si trasformano in aguzzini dei loro figli e nipoti, perché accettando lo stato delle cose e non ribellandosi, pacificamente e democraticamente nelle urne,  fanno pagare ai loro figli e nipoti il prezzo di tale supina accettazione.

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Giustizia

 

Il rapporto Doing Business* stilato dalla World Bank, già ci vede molto male ponendoci al 50° posto in classifica generale (in eurozona peggio di noi solo grecia e cipro), sul versante giuridico ci piazza addirittura oltre metà classifica! al posto 108 su 190 totali, molto dietro a nazioni che ancora ci ostiniamo a guardare dall’alto in basso definendole in alcuni casi “terzo Mondo” .   http://www.doingbusiness.org/Rankings

sui “tempi” della giustizia, siamo naturalmente i peggiori (solo cipro fa peggio in eu), le altre nazioni hanno mediamente tempi inferiori della metà ai nostri, e alcune impiegano dieci volte meno tempo. Siamo primi invece per numero di avvocati, la Germania ne ha la metà dei nostri e la Francia addirittura un quarto!

http://ec.europa.eu/justice/effective-justice/files/justice_scoreboard_2015_en.pdf

aggiungere altro in merito è tempo perso, sul tema rimando ai capitolo del programma e agli articoli pubblicati:

https://movimentodiricostruzione.files.wordpress.com/2015/04/4-riforma-del-sistema-giudiziario.pdf

Per quanto mi riguarda  molti giudici italiani li vedrei bene a fare altro mestiere, all’aria aperta con un bastone in mano e ovini da ogni lato.

 

La politica che fa?

La politica sonnecchia, si indigna poi torna a sonnecchiare infinitamente……. Per ovviare ai costi delle prigioni stipate dalla minoranza di delinquenti e criminali che è riuscita a farsi prendere e condannare (impresa non facile nel nostro paese), implementa a cadenza ormai periodica amnistia e indulto, così può risparmiare sui costi di detenzione (3.500 euro mensili è il costo unitario per carcerato, il dato è stato rilasciato dal DAP (dipartimento per l’amministrazione carceraria, costola del Ministero della Giustizia). Saranno poi i cittadini a pagare un altro prezzo ritrovandosi delinquenti da ogni parte, soprattutto in casa ( il 97% circa dei reati di furto negli appartamenti resta impunito). Anche e soprattutto fra i politici, vedrei bene tanti occupati all’aria aperta con bastone in mano a pascolare bestiame, varia solo la percentuale, direi che un 97% risulterebbe sicuramente adeguato.

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Corruzione, collusione, truffe allo Stato e Incompetenza

il costo della politica deriva quasi totalmente da corruzione e incompetenza. Non è possibile quantificare il costo certo dei danni derivanti da tali piaghe. Possiamo però farlo in maniera molto approssimativa usando i dati a disposizione e un po’ di logica.

Nel 2015 la spesa pubblica totale è ammontata a circa 835 miliardi. Era di 776miliardi nel 2008 inizio dell’ultima forte crisi ed era inferiore a 550miliardi nel 2000 (1.636.372milioni il Pil Italia 2015 a prezzi di mercato), la spesa pubblica è aumentata in italia più che negli altri paesi euro e nonostante questo la crescita del pil è rimasta oltremodo anemica, inferiore ad ogni altro paese euro, tranne la grecia. La spesa rappresenta oggi il 57% del reddito pro capite mentre nel 2012 era al 50,6% (per evidenziare che l’austerità sbandierata è vera solo per una parte della popolazione, qualcuno invece ha prosperato aumentando i propri introiti). Dati decisamente fuori luogo se raffrontati con altre realtà oltreconfine e soprattutto tenendo conto della nostra situazione economica e finanziaria.  A parole si danno gran tagli, nella realtà la sola cosa che si taglia, sia in quantità che in qualità, sono i servizi ai cittadini, nonostante le imposte siano aumentate in ogni singolo settore e servizio. I veri tagli che potrebbero risolvere la situazione non sono mai stati fatti, perché inciderebbero sui politici, sui burocrati, sui corrotti, sui truffatori, nonché sui loro familiari e amici intrallazzatori vari

Vediamo i maggiori capitoli di spesa (dati 2015):

  1. Pensioni e assistenza                                           335 mld
  2. Pubblico Impiego                                                 164 mld
  3. Acquisto di beni e servizi                                   130 mld
  4. Interessi sul debito                                                 72 mld
  5. Investimenti, trasferimenti e accessorie           65 mld

(1) Iniziamo da Pensioni e assistenza, il risparmio di spesa senza toccare le pensioni delle famiglie meno agiate e della classe media, può essere enorme.

Non intervenire sarebbe un suicidio visto che spendiamo talmente tanto per le pensioni da aver cancellato le altre forme di protezione sociale. Sanare le ingiustizie e presentare il conto a chi ha abusato del sistema e/o truffato lo stato è un dovere civile e giuridico. Basti pensare agli abnormi vitalizi di politici, dirigenti statali e/o burocrati; a chi è andato in pensione fra i 35 e i 39 anni (un esercito di 82mila persone) e si trova oggi in una situazione di benessere economico personale e familiare più che soddisfacente, agiati o addirittura ricchi (24mila persone circa sulle 82mila totali), perché non gli si dovrebbe togliere o ridurre la pensione ?  e i percettori di prestazioni che dovrebbero essere riservate ad anziani poveri (dati inps: su 20 miliardi di prestazioni – assegni sociali, integrazioni al minimo e altro – circa 5 miliardi finiscono alla fascia più agiata della popolazione), mentre in realtà sono più che benestanti o addirittura ricchi perché tale spesa non si dovrebbe ridurre  o azzerare? e cento altri rivoli di ingiustizia che formano un fiume in piena.

 il capitolo dedicato alle pensioni nel programma MdR è molto semplice e incisivo

https://movimentodiricostruzione.files.wordpress.com/2015/04/2-riforma-del-sistema-pensionistico.pdf

(2) Per quanto riguarda il pubblico impiego mi sono dilungato molto negli articoli precedenti, in più c’è il capitolo appositamente dedicato oltre ai vari punti in altri capitoli nel programma:

https://movimentodiricostruzione.files.wordpress.com/2015/04/5-riorganizzazione-settore-statale.pdf

Si può tranquillamente risparmiare un 10-15% senza intaccare il sistema,

altre considerazioni  e provvedimenti sono visionabili nel programma del MdR

(3) Sul fronte –Acquisto di beni e servizi- la questione è più complicata, c’è da approfondire perché qui il ”grasso” è notevole ma purtroppo i dati non sono facilmente incrociabili quindi sarà necessario rifarsi a stime provenienti da parti e persone che sono addentro la situazione, almeno in linea teorica consapevoli di cifre e fatti. Iniziamo dall’importo sotto le “cure” del Consip (il nuovo sistema prevede a regime 33 stazioni di acquisti al posto delle oltre 30mila esistenti al 2013), che ammonta a 38miliardi (dati al 2015) sui quali si è calcolato un risparmio di 5miliardi, precedentemente alla “cura” ben oltre il 10% della spesa se ne andava quindi a “farfalle” . Restano ancora al vento 40 miliardi di spese della sanità presso operatori di mercato (il ministro beatrice lorenzin ha recentemente dichiarato che i soli esami inutili costano 13 miliardi, “beata” lei che conosce questa cifra, da dove sarà stata desunta non è dato sapere a noi comuni mortali, quello però che ci chiediamo è che cosa sta a fare lì un ministro a conoscenza di tale montagna di sprechi senza fare nulla per contrastare il fenomeno) e 50 miliardi di spesa non Consip centralizzata.

quanto si potrebbe risparmiare se la centralizzazione fosse totale ?  ce lo dice l’ex presidente Consip gustavo piga quantificando in circa 30miliardi il possibile risparmio. Aggiunge poi l’ex commissario alla spending review  Carlo Cottarelli quantificava fra il 5% e il 20%  una maggiorazione dei costi dovuta a ritardi nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione.

Bisogna comunque considerare che pagare meno un bene non significa sempre risparmiare, a volte può capitare di acquistare un bene non consono all’uso e/o inservibile e/o che va rapidamente buttato/in deperimento per scarsa qualità; il rapporto qualità/prezzo deve sempre regnare sovrano, con la dovuta competenza e perizia da parte dell’acquirente, che purtroppo nel nostro caso è tutt’altro che scontata!

Altro ancora: non sempre i beni acquistati sono necessari, se compro mobili da ufficio o costosi macchinari medici che se ne resteranno inutilizzati a prendere polvere (centinaia di casi negli ultimi decenni) inutile vantarsi di acquisti a buon prezzo, sono soldi buttati nel cesso comunque.

Insomma è difficile fare calcoli precisi, ma stimare il risparmio possibile in un 15% (come già fatto dallo stesso Consip e dalla Corte dei Conti) non è certo esagerato.

(4) La spesa per il servizio del debito pubblico (se non lo abbattiamo) è destinata ad aumentare fino all’implosione prossima ventura, abbattere il debito pubblico è la ragion d’essere primaria del Movimento di Ricostruzione

https://movimentodiricostruzione.files.wordpress.com/2015/04/prefazione.pdf

(5) Anche alla voce investimenti e trasferimenti lo spreco è decisamente enorme, specie per le infrastrutture, le opere inutili e/o incompiute e abbandonate, costi gonfiati e corruzione (entrambe sono collegate) la corte dei conti imputa alle deviazioni illecite una maggiorazione del 38% dei costi totali.

Anche i trasferimenti alle imprese mostrano buchi strutturali enormi; Francesco Giavazzi che su incarico del governo stese un rapporto in merito, propose di cancellare 10mld di sussidi e trasformarli in incentivi fiscali.

Per l’importo degli sprechi e l’ammontare dei possibili risparmi sono state citate tutte fonti governative o di parte e commissione statale ossia “di parte avversa”, e nonostante questo i numeri sono “inquietanti”

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Corruzione, collusione e truffe allo stato

Non è mia intenzione riportare casi riguardanti corruzione, collusione e truffe di ogni genere allo Stato, né fare nomi o esempi. Negli ultimi trenta anni non c’è stato un solo giorno in cui almeno uno dei mezzi di informazione non abbia riportato episodi connessi e oggetto di indagine da parte delle forze dell’ordine e/o della magistratura. E il fenomeno ha registrato una crescita esponenziale fino ad arrivare alle dimensioni attuali che riempiono quotidiani e tg. Se un martellamento quotidiano per trenta anni non è sufficiente a far capire al cittadino in che tipo di letame sguazzano felici certi personaggi e che i danni di tali comportamenti li pagheranno lui i suoi figli e i suoi nipoti, allora qualunque cosa io possa scrivere non lo smuoverà certo dal suo stato vegetativo.

I casi sono così vasti e in alcune aree e ambiti lavorativi talmente radicati che è difficile fare una stima corretta, siamo comunque a danni per svariate decine di miliardi, non saranno certo i 60 citati (a sproposito) anche dalla nostra corte costituzionale, ma non siamo certo sotto i 25-30 miliardi annui come danni direttamente collegati. Dal mio punto di vista in questo tipi di reato, è comunque inutile stimare danni, bisogna invece iniziare a colpire i malfattori recuperando i frutti del malaffare. la sola cosa da fare è punire i colpevoli in maniera “totale” togliendogli tutto quello che hanno illecitamente arraffato, risalendo anche ai beni dei familiari, ove non siano sufficienti a ripagare il danno togliere anche i diritti civili acquisiti, solo per ultimo ove impossibile recuperare il maltolto, condannare al carcere.

Incompetenza

È un lungo filo quello che nel tempo lega la scarsa o nulla competenza dei nostri esponenti politici anche quando si auto-inseriscono alla voce “tecnici”.

Sono più tecnici o politici quelli che hanno svilito per mancanza di interesse personale il settore turismo vero traino della nostra economia? e che dire di chi ci ha infilato nella moneta comune portando al collasso la nostra industria oltre alla piccola e media impresa, erano tecnici o politici? Di chi si è creato la propria ricchezza con ricchi stipendi e vitalizi da principi mentre portava il monte debito pubblico a raggiungere vette inusitate vogliamo dire che è un tecnico o un politico? (personalmente userei un’altra definizione ma temo sia prevista nel codice civile e penale pertanto mi astengo) E sono possibili altre centinaia di migliaia di esempi dal politico di alto “profilo” fino al sindaco del piccolo comune …..

Il buco nero dei comuni

Sommando Corruzione e altri atti illeciti all’Incompetenza, uno dei maggiori danni, che il sistema politico-burocratico fa allo Stato e ai cittadini è localizzato nei piccoli e grandi comuni. A differenza di quasi tutte le altre “deviazioni” che investono l’etica e/o il codice penale, qui i casi sono talmente elevati di numero e per le più disparate tipologie e importi in denaro che risulta impossibile giungere a una stima attendibile, si va dal comune grande che fa tante piccole cose a quello piccolo che ne fa di grandissime. Ci sono svariati piccoli comuni con 5mila-10mila abitanti, che in soli 5/15 anni hanno accumulato deficit da 5-10 milioni di euro! altri comuni vantano infrastrutture e opere incompiute o finite e non utilizzate per decine e decine di milioni. Consulenze date a caro prezzo e senza reale necessità, magari a familiari e amici. La lista degli sprechi e delle ruberie qui è semplicemente infinita, idem quella dei danni, soprattutto ambientali.

È peggio un politico corrotto o uno incompetente ?

è una domanda antica alla quale non è semplice rispondere, in linea teorica sarebbe meglio il corrotto ma competente, poiché con competenza riuscirebbe a intascarsi i proventi del malaffare, riuscendo al contempo in opera di governo di interesse popolare e nazionale. Praticamente politici come li hanno in molte nazioni del Mondo comprese le nostre vicine europee. Sì anche in germania e svizzera o usa e canada hanno politici corrotti che intascano bustarelle, ma da quelle parti si ha ancora un discreto senso del pudore, l’opinione pubblica non fa sconti la giustizia è severa e le pene sono certe, così il politico “ruba” ma senza perdere il controllo o eccedere, e comunque in linea di massima persegue gli interessi della nazione e del popolo. In italia invece con l’aria di impunità che gira siamo arrivati al massimo della negatività e abbiamo politici al contempo corrotti e incompetenti, per questo motivo siamo nella merda! E non bisogna mai dimenticare che in questa situazione ci siamo messi con le nostre mani, perché siamo noi con il voto che eleggiamo i nostri rappresentanti,

che poi la grande maggioranza degli italiani abbia capito cosa è veramente il voto è altra, e purtroppo pesante, questione

Un popolo che elegge corrotti, impostori, ladri, traditori, non è vittima, è complice.
(George Orwell)

 

Un politico, per essere un buon politico, deve avere pochi ma essenziali requisiti

  • Essere onesto e avere senso dello Stato
  • Essere competente
  • Lavorare per le future generazioni

 

Niente di tutto questo è strutturalmente individuabile nel panorama politico/burocratico della nostra nazione. Ogni governo succedutosi negli ultimi tre decenni non ha fatto altro che peggiorare le condizioni generali economiche e sociali preesistenti al suo insediamento, qualunque sia il lasso di tempo preso in esame e indipendentemente dalla coalizione al potere (da destra a sinistra abbiamo avuto una completa rappresentanza parlamentare e ideologica)

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Se avete avuto la pazienza di leggere fino a qui, avete avuto una rappresentazione sommaria dei costi e delle conseguenze del voto, quindi non resta che tirare le somme e rispondere alla domanda iniziale. Cos’è il voto? Che significa votare?

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Come da programma del Movimento di ricostruzione, implementando capitoli, punti e singoli passaggi, il risparmio possibile nella spesa statale è stimabile in 135 miliardi di euro annui (la cifra tiene conto anche dei capitoli di spesa derivanti dalle riforme per 24mld e degli effetti recessivi determinati dai minori consumi -tanti parassiti senza più capacità di spesa- che impatterà sui risparmi nella misura di 19mld annui (media primi tre anni), ma si tratta di consumi che già oggi pesano totalmente sul debito pubblico, quindi non sono altro che zavorra). Cifra che potrebbe riequilibrare la spesa per il servizio del debito pubblico, abbassando al contempo il costo del lavoro. Ridando slancio al settore turismo per primo, ma anche al sistema industriale, in particolare della piccola e media impresa, e alla  ricerca.

Quale sarà la nostra situazione fra cinque/dieci/venti anni lo decidiamo oggi. Possiamo far pagare il conto a chi si è riempito le tasche e ci ha portato alla situazione disastrosa attuale o possiamo pagarlo noi e farlo pagare ai nostri figli e nipoti, la scelta è nelle nostre mani.

Movimento di Ricostruzione

l’articolo seguente “Manifesto”
https://wordpress.com/post/mdrmovimentopolitico.wordpress.com/1688
descrive le conseguenze, estremamente negative, del voto sul versante industriale, economico e finanziario…… Abbiamo così la prima e la seconda parte del nostro voto: strutturazione/conseguenze

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Per la descrizione di ogni passo sono state usate fonti fra le più disparate, da quella governativa a quella istituzionale, dai quotidiani “storici” ai nuovi disponibili sul web, oltre naturalmente opinioni e conclusioni mie personali; a dimostrazione che per una informazione il più possibile corretta ogni punto di partenza può essere utile, l’importante poi è sempre non fermarsi al primo passo ma approfondire cercando conferma o smentita da altre fonti e soprattutto usando logica personale, perché la nostra mente se usata con obiettività e raziocinio è fonte primaria di logiche conclusioni.

 

False necessità

Mentre la nostra nazione precipita sempre più nella spirale negativa economica  e sociale i nostri politici ormai totalmente scollegati dalla realtà discutono sulla necessità di adottare un sistema elettorale alla tedesca.

(sono comunque d’accordo sulla necessità di uno sbarramento al 5%)

L’Italia non ha una particolare urgenza o necessità di adottare un diverso sistema elettorale, abbiamo invece un disperato bisogno di politici, dirigenti, parti sociali e burocrati di qualunque fascia “alla tedesca, che siano cioè competenti, onesti e con senso dello Stato; che perseguano il benessere della nazione e del popolo prima che il proprio. Quando avremo queste figure, quando avremo politici onesti e competenti ogni sistema elettorale più o meno equilibrato andrà bene.

i nostri vanno inviati a pascolare maiali, tutti nessuno escluso, senza sbarramento!

Michele Fogante

Licenza di uccidere …………..a fascia bioraria !

a volte ci si sente trasportati indietro di almeno otto secoli,  in pieno medioevo, quando nelle più oscure periferie del regno si poteva uccidere chiunque si accostasse in silenzio e con fare circospetto alla propria magione dopo il tramonto.

sembra una goliardia da 1° aprile o parte di una sceneggiatura di un film demenziale invece è tutto vero, la proposta di legge avanzata “dagli eletti”  recita che si può usare arma da fuoco contro chi entra in casa, invocando la legittima difesa, ma solo di notte!

ogni commento sembrerebbe superfluo invece sarebbe il caso di farne e molti, mi limito a un paio di considerazioni; inizio anzitutto con il ribadire per l’ennesima volta che siamo in mano a persone la cui massima competenza sarebbe il pascolo di bestiame e su questo mi sembra ci siano pochi dubbi. Poi mi preme sottolineare che lasciare ai cittadini la possibilità e purtroppo la necessità di difendersi da soli, dopo che lo stato e la magistratura li ha abbandonati a se stessi è una vera infamia. Diverso sarebbe se la legge sulla legittima difesa (che come contemplato nel programma MdR negli specificati casi dovrebbe essere totale e coprire praticamente quasi ogni tipo di situazione), fosse accompagnata da opportune leggi di contrasto, prima fra tutte quella di divieto di possesso armi di qualunque tipo in qualunque situazione pubblica o aperta al pubblico, ma anche contro la violenza fisica e l’oppressione mentale, e altri atti illegali ben specificati nel programma del MdR. Allora sì che si ridurrebbero i fenomeni violenti e criminali, lasciando ai pochi cittadini che comunque intendano possedere un’arma per difesa personale/familiare/abitativa la possibilità di detenerne una, ma dovrebbe essere una scelta libera e consapevole, non certo dettata dalla paura, perché dalla paura non viene nulla di buono.

Michele Fogante

Incompiute d’Italia

sono circa 700 le “grandi” incompiute in Italia

Infrastrutture e Opere pubbliche incompiute, inutili e spesso dannose perché non usufruibili e/o ecologicamente incompatibili, ma ugualmente messe in stato d’opera e avviate, spesso quasi concluse o peggio addirittura concluse poi abbandonate. tutte opere figlie degli stessi genitori: corruzione, incompetenza, malaffare, clientelismo politico e collusione

per fare una incompiuta sono generalmente necessari tre componenti: politici disonesti, tecnici venduti e incompetenti e affaristi senza scrupoli, a volte (nel nostro paese sempre più spesso o forse meglio dire quasi sempre) se ne aggiunge una quarta, la criminalità organizzata. Queste sono regole delinquenziali non scritte, che in Italia hanno quasi raggiunto lo status di valore giuridico.

Incompiuto di traversina ……..

Linea Ferrandina-Matera

stazione

ovvero come spendere 380 miliardi di vecchie lire per una linea di appena 28 km. e riuscire a non terminarla !

Anzitutto va detto che una linea, a scartamento ridotto, esisteva fin dagli anni 30, a suo tempo chiusa perché vecchia, antieconomica e incompatibile con “presunti” criteri di sicurezza. la nuova linea viene messa in cantiere nel 1982 con vari contratti a chilometro, l’effettivo varo dei lavori avviene nel 1986 e viene definita al tempo “opera prioritaria e strategica” , già nel 1988 c’è il primo di una lunga serie di stop fino ad arrivare al 2004 anno nel quale i lavori vengono sospesi sine die; nel mezzo un po’ di tutto con i soldi che arrivano da roma e spariscono per mille rivoli fino al fallimento delle due ditte appaltatrici (ovvero il metodo migliore per insabbiare tutto e far scomparire tangenti, mazzette e soprattutto nomi e cognomi di arraffoni vari).

la sede ferroviaria, ivi comprese le opere strutturali e fabbricati di stazione sono state tutte eseguite, mancavano in sostanza solo la palificazione e l’armamento della ferrovia vera e propria !

insomma in 18 anni non si è riusciti a costruire 28 km di linea e per questo fallimento si sono spesi 380 miliardi di vecchie lire (cifra certificata ma ci sono voci riconducibili per altri 14 miliardi), questo rende l’incompiuta una delle più costose mai intraprese in Italia, peculiarità certificata dalla corte dei conti che oltre al costo spropositato cita anche i criteri dei lavori e degli appalti qualificandoli come scandalosi.

Lo stato ha sprecato, il popolo Italiano contribuente ha pagato, molti maiali politicanti e burocrati corrotti, con il loro amici intrallazzatori e familiari vari hanno intascato tangenti e mazzette arricchendosi illegalmente senza nessuna conseguenza né civile né penale.

Matera è stata scelta come capitale europea della cultura per il 2019, forse per l’occasione arriveranno soldi statali per posare i binari completando l’opera, oltre naturalmente alla ripulitura e al ripristino delle strutture in stato di abbandono, chissà quanto costerà allo Stato e chissà quante tangenti e mazzette serviranno ………..

Ferrandina-Matera, storia di una incompiuta

chissà quanto costerà allo Stato e chissà quante tangenti e mazzette serviranno ……….. da poco sappiamo quanto lo stato stanzierà “Nel 2016 la Commissione Bilancio della Camera ha approvato lo stanziamento di 210 milioni di Euro per il completamento della ferrovia”   adesso resta da vedere quanto se ne andrà in mazzette e tangenti………..

https://it.wikipedia.org/wiki/Ferrovia_Ferrandina-Matera

 

Incompiuta bilingue

Castiglione (complesso turistico).  Faeto (FG)
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Nelle intenzioni dichiarate questo enorme complesso turistico ricettivo chiamato il Castiglione doveva essere il veicolo per lanciare il turismo nella zona (Faeto, paesino fra Puglia e Campania); dotato di campo di ghiaccio, piscina olimpionica, sala congresso e centro di fisioterapia, pista da sci su erba, campi da tennis e altre cosine. Costato 18 miliardi di nostalgiche lirette, mai aperto e desolatamente abbandonato.

Una curiosità, in questo piccolissimo comune insieme al contiguo Celle di San Vito, si parla un dialetto riconosciuto dalla Repubblica, il Francoprovenzale. se passate di qua la prima domenica di febbraio c’è la Sagra del Maiale  (Fféte de lu Cajunne in Francoprovenzale). 

http://www.wikispesa.it/Complesso_Sportivo-Turistico_%22Il_Castiglione%22,_Faeto_(Foggia)

 

 

Argilloso Incompiuto

Ospedale Sant’agata di Militello

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19 miliardi di vecchie lire stanziati per realizzare quello che si vede in foto, sede della costruzione un terreno argilloso e franoso.

i lavori iniziarono alla fine degli anni 80, e si bloccarono quasi subito, la struttura cedeva mentre veniva costruita ! l’indagine seguente accertò che l’impresa costruttrice aveva realizzato fondamenta e pilastri di sostegno decisamente inferiori a quelli previsti dal progetto, oltre alla scarsa qualità dei materiali usati,  così la magistratura intervenne sequestrando la struttura.

la ditta appaltatrice si limitò a dichiarare fallimento e dei 19 miliardi restò solo il ricordo e quella cosa fatiscente che è oggi appoggiata sul terreno.

ci sarebbe molto da commentare ad iniziare dal dove siano finiti i soldi (per fare quella cosa lì due miliardi bastavano e avanzavano alla grande), fino all’erogazione dei finanziamenti senza requisiti, mancava niente di meno che il progetto di fattibilità, mai realizzato !!

anche questa è l’Italia che frana …… in tutti i sensi !

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2014/05/04/news/teatri_ospedali_dighe_le_incompiute_costate_1_3_miliardi-85190591/

 

Incompiuto d’Autore

Città dello Sport – l’incompiuta firmata Calatrava

 
Arch. Santiago Calatrava - Cittˆ dello Sport - Tor Vergata - Rom
nel 2005 Roma si aggiudica i campionati mondiali di nuoto del 2009 e per l’evento parte il progetto (che faceva parte delle promesse fatte al comitato), la giunta veltroni annuncia in pompa magna (sul magna siamo tutti d’accordo) la costruzione del centro polisportivo “la città dello sport” e per dare l’idea di quanto la pompa sia magna annuncia anche l’affidamento della realizzazione a Santiago Calatrava, affermatissimo architetto e ingegnere Spagnolo.
il progetto prevede un costo di 60 milioni di euro, ma già all’avvio dei lavori l’assegnataria dell’appalto, la ditta vianini lavori del gruppo caltagirone avanza richiesta di ritocco monetario, così il costo balza a 126 milioni di euro. Nel 2007 i lavori non avanzano, invece si impennano i costi di costruzione che vanno a 238 milioni di euro anche se nessuno ne capisce il motivo.
nell’ottobre del 2008 alemanno sbandiera ai media l’imminente getto delle fondamenta, dopo soli due mesi, a dicembre viene deciso di usare il Foro Italico, già usato nel 94  e dichiarato “pienamente agibile e in grado di soddisfare ogni richiesta tecnica” ma nel dubbio (tanto per magnà) si stanziano 45 milioni per lavori di ristrutturazione.
nel 2009 i lavori vengono bloccati “per mancanza di fondi”  in meno di quattro anni qualcuno si è “magnato” 238 milioni di euro
nel 2011 Roma si candida per le olimpiadi del 2020 e i cantieri riaprono, stavolta senza date di consegna, tanto il 2020 è lontano, ma la pompa è scarica e se non si “magna” la politica che ragioni ha ?  così arrivano altri stanziamenti e si arriva a 660 milioni di euro totali stanziati, solo dieci volte in più dei 60 inizialmente previsti ! cosa vuoi che siano 600 in più o in meno (in più nelle tasche di tanti farabutti e in meno in quelle dello Stato e dei cittadini) bruscolini !
Ai bruscolini andrebbero aggiunte anche le noccioline, ovvero i lavori stradali, con strade monche e svincoli che danno su prati di erbacce, costo 12.800.000 euro.
la Città dello Sport è il caso più eclatante delle olimpiadi ma non certo l’unico, grazie al marasma e alla confusione in cui si dibatte perennemente la capitale con l’occasione dei mondiali di nuoto del 2009 ci sono state numerose concessioni edilizie fuori norma, come stabilito dalla magistratura inquirente.
33 gli imputati in quella definita dai media “la cricca degli appalti” tra cui i due ex commissari straordinari Claudio Rinaldi e Angelo Balducci, accusati di aver rilasciato numerose concessioni su richiesta di numerosi centri sportivi romani, fra cui anche centri facenti capo ad istituti religiosi, del resto come storia insegna a Roma peccare non è reato, solo malcostume. Vergognosamente esplicativa in tal senso l’assenza del comune fra le parti civili come parte lesa, evidentemente con tutto quel magna-magna tanto lesi i politici romani non si devono essere sentiti.
Tutti assolti, la difesa ha fatto leva su una sentenza del consiglio di stato che ha riconosciuto al presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, Angelo Balducci, la facoltà di autorizzare i lavori per gli impianti in deroga alle cubature e ai vincoli ambientali.
tana libera tutti !
oggi (fine 2014) la situazione non è che sia rosea, qualcosa è stato completato, altro mantenuto e il grosso sempre in alto mare.
da segnalare l’ipotesi-proposta avanzata dall’Università di Tor Vergata per trasformare la struttura in una serra/orto botanico. Spesa prevista per completare la copertura e adattare la struttura, 60 milioni di euro. e siamo daccapo a ripartire con i 60 milioni ! 
In questa ipotesi-proposta il secondo palazzetto oggi visibile con la sola fantasia verrebbe realizzato e destinato a struttura polifunzionale per eventi sportivi e musicali, costo ipotizzato 450 milioni di euro ! 
non è chiaro se nell’ipotesi-proposta avanzata dall’Università sia prevista una inaugurazione in pompa magna; da Italiani, pur senza disporre di sfera da indovina, ci sentiamo di affermare con assoluta certezza che il magna ci sarà senza nessun dubbio, e la pompa finirà come al solito nel didietro del popolo che paga le tasse …………
 
https://it.wikipedia.org/wiki/Citt%C3%A0_dello_sport
 
http://www.linkiesta.it/it/article/2016/02/18/le-vele-di-calatrava-a-roma-leterno-cantiere-si-ripropone-per-le-olimp/29325/
 
 

 

Pensionati per vocazione

 

 Pensioni al Sud …………..
 Napoli “Ciechi che guardano le vetrine dei negozi. Fanno la spesa, leggono i volantini al supermercato, attraversano la strada senza paura. Pedinati e filmati dai militari della Guardia di Finanza, i cinque falsi invalisi ora sono agli arresti domiciliari. Tra questi, un dipendente del Secondo Policlinico di Napoli, originario di Qualiano – “cieco assoluto” dal 2000 – sorpreso a timbrare il cartellino marcatempo, a salire e scendere le scale senza difficoltà; un impiegato dell’Inps, di Bacoli, e un ex dipendente del Comune di Pozzuoli, al lavoro in una pescheria.Indagati anche un finto invalido di Quarto, “cieco assoluto dal 1997, e una donna di Quarto, seguita dai finanzieri fino al parcheggio del supermercatoLe ordinanze sono state eseguite dai carabinieri di Pozzuoli e dalla Guardia di Finanza di Napoli nell’ambito dell’inchiesta sui «falsi invalidi». Emesse su richiesta del pm Giancarlo Novelli e del procuratore aggiunto Francesco Greco, coordinatore della sezione «reati contro la pubblica amministrazione”
link:
http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/CRONACA/napoli_guardano_le_vetrine_e_fanno_la_spesa_arrestati_cinque_finti_ciechi/notizie/282233.shtml
 
 
Pensioni al nord ………………
Tradito da una partitella a carte al bar con gli amici. Per l’Inps risultava cieco al cento per cento dal 2005, e per questo ha incassato per 7 anni la pensione di invalidità (poco più di mille euro al mese, 92mila euro in tutto). Peccato che il 67enne di Vignola (provincia di Modena) da quando la Guardia di Finanza, lo scorso luglio, ha cominciato a tenerlo d’occhio, si è dimostrato in grado di passeggiare, giocare a carte e affrontare la vita di tutti i giorni senza nessuno degli ausili solitamente adottati dagli ipovedenti. Per lui ora è scattata la denuncia per truffa aggravata continuata ai danni dello Stato, con il sequestro preventivo dei conti correnti intestati. Il falso invalido rischia una condanna da 1 a 5 anni di reclusione.
link:
http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/1133052/Falsi-invalidi–a-Vignola–Modena–denunciato-67enne–finto-cieco–incassava-dal-2005-pensione-di-invalidita.html

 

pensioni al centro ………………

Erano ufficialmente ciechi ma la pensione d’invalidità dell’Inps la vedevano più che bene. 18 donne e 22 uomini dichiarati ciechi al 100%, dovranno ora rispondere di truffa aggravata ai danni dello Stato per un danno erariale pari a 3.583 mila euro. Oltre alla pensione di invalidità infatti, i falsi ciechi percepivano anche l’indennità di accompagnamento per un totale di circa 1.100 euro al mese. (Servizio di Cristina Pantaleoni – Agenzia MerdianaNotizie)”

link all’articolo:  http://video.ilmessaggero.it/primopiano/scoperti_40_falsi_ciechi_a_roma_e_provincia._erano_invalidi_solo_per_l_inps-9305.shtml

 

Le truffe allo Stato sono semplicemente incalcolabili sia per numero che per importo finanziario, e rappresentano una enorme voragine nei conti dello Stato; è stato calcolato che viene recuperato un decimo di quanto perso (su quelle scoperte), ma nessuno ha mai calcolato quanto costa totalmente una truffa, ossia il costo rappresentato non solo dal danno in sé ma quello necessario per supportare indagini e giudizio processuale, che troppo spesso superano di gran lunga quanto recuperabile da nullatenenti vari. per non parlare di chi favorisce le truffe, con mancati controlli o peggio, da controllore e/o specialista impiegato dello Stato, ponendo i propri servizi in cambio di bustarelle e tangenti varie.

 

Incompiuto….. fuori misura

Infrastrutture e Opere pubbliche incompiute, inutili perché non usufruibili o dannose perché ecologicamente incompatibili, ma ugualmente messe in stato d’opera e avviate, spesso quasi concluse o peggio addirittura concluse poi  comunque abbandonate. tutte opere figlie degli stessi genitori: corruzione, incompetenza, malaffare, clientelismo politico e collusione. C’è di tutto nel calderone, carceri, ponti, cliniche, caserme, strade, piscine , centri sportivi di ogni tipo, teatri, musei, strutture a sfondo sociale e insensate varie. 
 
GIARRE (CT)  può tranquillamente (si fa per dire) essere eletta a simbolo della voragine che tali comportamenti aberranti, incompetenti e troppo spesso criminosi, hanno aperto e continuano ad aprire nelle casse statali. di Opere incompiute ce ne sono a bizzeffe in tutta la Sicilia (160), regione che detiene il record di tali nefandezze in Italia (320 il numero totale), ma a Giarre c’è una incredibile concentrazione di follie a abusi edilizi. 
Campo da polo con gradinate da 6000 posti. Giarre (CT)

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iniziativa e finanziamenti partiti nel 1985, il via a progettazione e lavori con le lirette gentilmente fornite dal Coni, erano finite le sovvenzioni per i campi da calcio, ne restava una per un campo da polo a cavallo, cavolo si saranno detti gli intraprendenti amministratori, con tutti i giocatori di polo a cavallo che abbiamo in Sicilia è una vergogna che non ci siano campi ! così hanno arraffato quella. trovate divertente pensare a un campo da polo in Italia ? ancora più in Sicilia che non ha giocatori di polo? Delle tre enormi tribune in cemento armato da 6 mila posti semplicemente fantastica quella centrale, con gradini fuori norma e una pendenza tale da renderla inagibile, obbligando il Comune a murare le scale di accesso. Ovviamente la struttura non ha mai visto una partita di polo, al massimo qualche partitella di calcio fra ragazzini che ci hanno piantato due reti. è costato 8 mld di vecchie lire, attualizzate ad oggi fanno 7 mln di euroSoldi gettati al vento dallo Stato, ma sui quali qualcuno ha affondato senza ritegno le maniridete ancora ? spero sia per uno spasmo muscolare e non per idiozia.

Piscina Olimpionica Coperta. Giarre (CT)
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 Altra favolosa incompiuta a Giarre: la piscina olimpionica coperta. Finanziata nel 1985 con 5 miliardi di lire (rivalutati sono circa sei milioni e mezzi di euro), non è mai stata terminata e la struttura è oggi in stato di totale degrado, al massimo ci sguazza  qualche ratto. 
Chiaramente ad oggi a Giarre non c’è una piscina pubblica. Una splendida chicca come finale, sembra che a un certo punto si siano accorti di averla fatta lunga 49 mt mentre la lunghezza di una piscina olimpica regolamentare deve essere di 50 mt  !  dite che la cosa è divertente ? io non riesco a ridere  ….  
 

Difficile calcolare il totale speso, varie documentazioni sono fatalmente scomparse e altre non sono visionabili, centesimo più centesimo meno dovremmo essere intorno ai 38 mln di euro, cifra per difetto, sotto alcuni esempi:

Anfiteatro con centro Polifunzionale a Trepunti

Piscina comunale

Campo da polo a cavallo 6000 posti

Parcheggio multipiano 200 auto

CineTeatro

Casa albergo per anziani

Palazzo dei congressi

Il parco Chico Mendez

Pista automobili radiocomandate di Trepunti

Mercato comunale dei fiori

più altri che hanno portato il totale alla favolosa cifra di 75 miliardi di lirette vecchio conio

Giarre, capitale europea dell’incompiuto. Quando gli sprechi sono uno spettacolo

http://www.touringclub.it/notizie-di-viaggio/giarre-il-festival-dellincompiuto


sono oltre 160 le opere incompiute nella sola Sicilia


Dal 1980 ad oggi il montante del debito accumulato e degli interessi pagati da quella data è di circa 4.800 mld di euro, mi permetto di scriverlo che sennò si può pensare ad un errore quattromilaottocentomiliardi di euro (ben oltre i nove milioni di miliardi di lire !). 300 mld di interessi pagati in soli quattro anni dal 2010 al 2013 !   Ogni cittadino appartenente alla filiera produttiva (non parassitaria statale/burocratica) la mattina appena si alza, prima ancora di fare colazione deve mettere mano al portafoglio e tirare fuori alcune banconote per pagare una macchina statale troppo spesso parassitaria e delinquenziale oltre agli interessi sul debito, e non stiamo parlando di pochi euro, ma di una cifra pazzesca!  Solo due categorie di persone possono accettare questa situazione:  (1) i farabutti che ci mangiano sopra e si arricchiscono  (2) gli stupidi che si comportano come se la cosa non li riguarda e che invece ne pagano pienamente il prezzo con tasse più elevate e aumento del debito pubblico sul quale poi tutti paghiamo interessi. Tu che leggi a quale delle due appartieni ?

articolo già pubblicato oltre due anni fa

Dura lex, sed lex

 

F.P. 34 anni, disoccupato con moglie e figlio di 4 anni. ha cercato di rubare in un supermercato, bottino requisito dalle forze dell’ordine chiamate sul posto dai vigilantes interni che lo hanno fermato: una fetta di arrosto, un pezzo di formaggio e una bottiglia d’olio.  Era già stato arrestato e condannato, con la condizionale, per aver poco tempo prima cercato di rubare, sempre in un supermercato, bottino del primo tentato furto: pane, latte e una confezione di prosciutto.     Totale in soldoni dei due “efferati” crimini 16,7 euro

tutti si sono mostrati spiacenti per la situazione personale di F.P.

  • immagino il disappunto (al quale credo) dei carabinieri nel dover eseguire il proprio dovere quando una volta in caserma si saranno resi conto della tipologia del reato e della situazione personale di F.P. specie in considerazione della situazione generale della città in questione (ormai Roma è ridotta a una discarica nella quale feccia umana di varie specie razzola compiendo indisturbata reati di ogni tipo, basta farsi un giro alla stazione Termini per provare disgusto).
  • poi l’avvocato G.A. che ha gratuitamente assistito l’imputato in nome del meritevole caso umano (onore a lui se non è stato per pubblicità)
  • per arrivare al giudice F.M. che pur dichiarando “comprensione per il dramma personale dell’imputato” in osservanza della legge ne ha disposto la custodia cautelare per mesi sei da scontare a Regina Coeli.
  • insomma tutti spiacenti ma F.P. va in carcere Dura lex, sed lex …….

è invece calata la scure della prescrizione sui vomitevoli reati legati alla ricostruzione post terremoto irpinia, sicuramente una delle maggiori schifezze di tutta la storia della repubblica, se non la maggiore in assoluto.

Ministri, affaristi e politici vari se la sono cavata perché il tribunale, accogliendo la richiesta della difesa, ha declassato quasi tutte le accuse da corruzione propria a impropria o ancora meglio (per gli imputati) a finanziamento illecito dei partiti, la differenza è abissale, nel primo caso non è prevista la prescrizione dei reati, negli altri due, invece, sì.

in Italia se per fame e disperazione commetti due furti da 16,7 euro ti fai da 6 mesi di carcere, se invece crei una associazione che si fotte 8 miliardi di euro (SEDICIMILA MILIARDI DI VECCHIE LIRETTE), sui 59 mld totali stanziati (cifra mostruosa che ogni anno cresce visto che stiamo ancora pagando!) puoi farti beffe di legge, giustizia e di una intera nazione.

dura lex, sed lex ? in base ai fatti direi che sarebbe meglio adottare un più corretto e popolare la legge è uguale per tutti ma non tutti sono uguali davanti alla legge.

http://www.abruzzo24ore.tv/news/La-ricostruzione-dell-Irpinia-trent-anni-di-scandali-impuniti/14843.htm

Post terremoto/In Irpinia dopo 29 anni è ancora scandalo. Dalla Giustizia la parola fine: un solo colpevole. E in Abruzzo sede del G8…

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Dal 1980 ad oggi il montante del debito accumulato e degli interessi pagati da quella data è di circa 4.800 mld di euro, mi permetto di scriverlo che sennò si può pensare ad un errore quattromilaottocentomiliardi di euro (considerando gli interessi aggiornati in euro e rivalutati). 300 mld di interessi pagati in soli quattro anni dal 2010 al 2013 !  

Ogni cittadino appartenente alla filiera produttiva (non parassitaria statale/burocratica) la mattina appena si alza, prima ancora di fare colazione deve mettere mano al portafoglio e tirare fuor alcune banconote per pagare una macchina statale troppo spesso parassitaria e delinquenziale e gli interessi sul debito, e non stiamo parlando di pochi euro, ma di una cifra quotidiana pro capite semplicemente pazzesca !  Solo due categorie di persone possono accettare questo sistema che ci condurrà inevitabilmente al disastro:  (1) i farabutti che ci mangiano sopra e si arricchiscono  (2) gli stupidi che si comportano come se la cosa non li riguarda e che invece ne pagano pienamente il prezzo con tasse più elevate e aumento del debito pubblico sul quale poi tutti paghiamo interessi. Tu che leggi a quale delle due appartieni?

“Caro” amato

Amato forse, “caro” sicuramente, visto quello che ci è costato e ci costa……
Sono milioni ormai gli Italiani che soffrono pesanti disagi economici, famiglie con un solo stipendio da mille euro da dividere per tre/quattro/cinque persone; e pensionati che sopravvivono (e muoiono) con la minima. Accanto a tanti Italiani che soffrono privazioni e le affrontano comunque con grande dignità, ve ne è una parte più piccola ma ben agguerrita e decisamente più “attrezzata” che prospera e si arricchisce, sono i moderni oppressori del popolo: i politici e i loro amici affaristi e intrallazzatori, burocrati di medio/alto livello manager di aziende statali e parastatali e tutto il contorno di familiari da impiegare in remunerativi incarichi statali e no, trasversalmente intrecciati fra loro.
 
stefano rodotà: qualche tempo fa in un’intervista rispondendo ad un giornalista che gli chiedeva conto delle sue entrate avrebbe precisato: “Percepisco solo 4 mila euro di stipendio da professore universitario e altri 4 mila euro di vitalizio parlamentare. Non voglio che si paragonino le mie riscossioni a quelle di Giuliano Amato che percepisce 31 mila euro”. niente male sentire un comunista duro e puro definire “solo” una cifretta di ottomila euro.
 
rodotà non è il tema del post, ma un pretesto (da 8000 euro!) per parlare di qualcun altro …..
 
visto che viene tirato in ballo vediamo come se la passa colui che è stato soprannominato dottor sottile (riferito alla sua sottigliezza mentale), e vediamo quindi quanto è stato “sottile” 
giuliano amato: l’ex presidente del consiglio viene tirato in ballo per pensione “altina” vediamo allora quanto prende: oltre 22.000 euro di pensione (pensionato dal 1998) ai quali affianca un vitalizio di  oltre 9.000 euro per un totale di 31 mila e rotti euro, il capo dello stato deve aver pensato che magari non gli bastavano, così nel 2013 lo nomina giudice della corte costituzionale, incarico per il quale percepisce 33.500 euro mensili di stipendio. cumulando tutto viene un totale di 64.500 euro mensili !!
 
vediamo ora la carriera di Mr. sottile……. si iscrive al partito socialista nel 1958. Ottiene la cattedra universitaria nel 1970 e dopo aver insegnato negli atenei di Modena, Reggio Emilia, Perugia e Firenze, nel 1975 diviene professore ordinario di Diritto Costituzionale comparato presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma nella quale rimane fino al 1997. dalla metà degli anni ’70 inizia la sua scalata all’interno del partito, confezionando stesure ideologiche come il “progetto socialista” , il partito ricambia conferendogli incarichi in commissioni varie (tutte più o meno lautamente remunerate) fra le quali vale la pena citare la carica di capo dell’Ufficio legislativo del ministero del Bilancio fin dagli anni 1967-1968 carica ripetuta poi nel 1973-1974, o di membro della commissione governativa per il trasferimento delle funzioni amministrative alle regioni (la carica risale al 1976), dal 1979 al 1981 ha presieduto l’Ires (il centro studi della Cgil). 
 
Nel 1983 l’entrata nella dirigenza del partito, viene eletto per la prima volta alla Camera dei Deputati e riconfermato nelle successive elezioni, è membro del Parlamento fino al 1993.  diventa sottosegretario alla presidenza del Consiglio quando il leader socialista craxi diventa premier (1983-1987). Ricopre poi il doppio incarico di vicepresidente del Consiglio e ministro del Tesoro nel governo Goria (1987-1988) e nel governo de mita (1988-1989). Dal 1989 al 1992 è anche vicesegretario del psi fino a quando il presidente scalfaro gli affida il compito di formare un governo che affronti la crisi finanziaria (crollo della lira, svalutazione e uscita dallo SME). siamo in piena tangentopoli e un parlamento con il terrore di elezioni anticipate, che spazzerebbe via l’intera classe politica, vota qualunque cosa gli viene passata; amato vara una finanziaria durissima (la famigerata finanziaria “lacrime e sangue” una legnata da 90 mila miliardi).
 
 il partito socialista, viene travolto e spazzato via dagli scandali legati alle tangenti. Tutti, da craxi all’usciere della sede del partito praticamente ogni socialista, cani e gatti compresi, riceve un avviso di garanzia o viene coinvolto a vario titolo nello scandalo, amato no.
i maligni dicono che agli inquirenti ha più o meno dichiarato “mai visto tangenti, mai accorto di nulla, se e quando giravano bustarelle io non c’ero e se c’ero dormivo”.
 
la sua carriera non subisce nemmeno un piccolo stop e nel 93 viene nominato presidente dell’Antitrust, incarico che lascerà alla fine del 1997. nel governo d’alema (1998-2000) viene nominato ministro per le Riforme istituzionali e quando ciampi vola  al Quirinale gli subentra come ministro del Tesoro. Quando d’alema nel 2000 porge le dimissioni amato gli subentra ricoprendo per la seconda volta la carica di presidente del Consiglio dei Ministri, alle seguenti elezioni si presenta nel collegio di Grosseto e si aggiudica la poltrona.
Nel gennaio 2002 viene nominato vicepresidente della Convenzione EU  con il compito di scrivere la Costituzione europea (poi con quale cavolo di faccia possiamo lamentarci della EU).
Nel maggio 2006 è nominato Ministro degli Interni dal nuovo presidente del Consiglio romano prodi (altro “campione” che merita un post tutto dedicato).
 
nel frattempo dal 1997 (fra un ministero e l’altro, che tanto in politica non c’è un cazzo da fare), ha ricoperto il ruolo di insegnante e altri vari incarichi fra cui due pubblici: presidente Treccani e presidente del comitato dei ga­ranti per il 150˚dell’Unità d’Ita­lia, e uno privato Senior advi­sor della Deutsche Bank.
nei ritagli di tempo (sempre per la serie in politica non c’è un cazzo da fare e mi annoio) ha scritto 13 libri.
 
nel 2013 su nomina del presidente napolitano diviene giudice della Corte Costituzionale.
Così un politico / burocrate si arricchisce, fra uno stipendio e una pensione da insegnante, una pensione da parlamentare e uno stipendio da ministro, bonus vari, gettoni, “pluri-mandati, pluri-incarichi”  e chi più ne ha più ne metta ….
 
Fra le tante cose fatte da amato spicca, nel 1992 l’aver grandemente collaborato alla realizzazione e firmato, la prima grande riforma delle pensioni, chi ha memoria storica non può non rammentare come con calma spiegava la necessità di mettere le mani sulle tasche degli Italiani per risanare i conti ed evitare il disastro economico ( cosa che fece anche “manualmente” entrando nottetempo nei c/c e spizzicando il 6×1000). 
rimproverava il sistema delle cumulazioni ma evidentemente non parlava delle sue, visto che lui cumula da sempre. tuonava contro i pensionati baby, chissà a chi si riferiva visto che lui in pensione c’è andato ben prima dei 60 anni..

Vediamo allora la sua pensione, deriva dal lavoro svolto come professore universitario, a percepire quella cifra amato non ci è arrivato certo per meriti da insegnante, bensì grazie all’antitrust !  nel 1996 la commissione dell’antitrust presieduta proprio dal “caro” amato, decise che l’assegno che riceveva dall’autority doveva essere considerato stipendio e su quello fare valere il trattamento pensionistico, così con un semplice e poco oneroso ricongiungimento dei contributi, lo Stato  (cornuto e mazziato) si ritrovò a sborsare fior di pecunia per contentare i “giovani” burocrati pensionati. Fino a quel momento nessuna autorithy aveva “osato/pensato” di avanzare pretese del genere. da lì in poi tutte a bussare cassa grazie al parare favorevole del consiglio di stato! va da sé che era una cosa decisamente schifosa, così nel 2000 il governo presieduto da d’alema pose riparo cancellando la decisione del consiglio di stato e da allora i membri delle autority hanno una pensione rapportata allo stipendio percepito prima di essere nominati.

bene direte voi……..manco per il ciufolo dico io !

il governo d’alema si dimenticò della breve parentesi  dal 1996 al 2000 e non introducendo la retroattività nel provvedimento permise a chi vi si trovava dentro, fra cui amato,  di percepire la scandalosamente ricca pensione. Piccolo dettaglio, amato era un ministro di quel governo d’alema che non introdusse la retroattività (alla faccia del conflitto di interessi), il riformatore delle pensioni, colui che tuonava dal pulpito, si guardò bene dal riformare la sua, anzi la legittimò per sempre, seppellendola con un provvedimento inserito nella finanziaria ! così Mr. sottile pur avendo uno stipendio inferiore a 5.000 euro, dal 1998 si porta a casa una pensione strabordante assolutamente immeritata , alla quale va aggiunto il vitalizio politico e ora lo stipendio da giudice della corte costituzionale, per un totale di 64.500 euro mensili     (fin qui i fatti veniamo ora agli ultimi sviluppi della vicenda, dopo la nomina a giudice della corte costituzionale amato sembra abbia chiesto all’inps di sospendere la pensione, sembra anche, almeno lui ha così dichiarato, che il vitalizio lo dà in beneficenza). Quando cesserà il suo impegno alla corte costituzionale riceverà pensione anche da quell’incarico, circa 15.000 euro che si sommeranno alla sua pensione inps (a quel punto sbloccata e di nuovo interamente percepita) e al vitalizio per un totale di 46.000 euro; ah ma amato potrà sempre dire che il vitalizio lo dà in beneficenza, così gli restano solo 37.000 euro, chissà se riuscirà ad arrivare a fine mese.

Questa sarebbe una delle figure politiche di maggior spicco, personalità e peso della Repubblica Italiana. Se è vero che ogni popolo ha i rappresentanti che si merita, chi accetta rappresentanti del genere merita veramente poco e non ha diritto poi a lamentarsi.

Di tutta questa questa storia due cose in particolare non riesco a digerire  (1) i 9000 euro che se ne vanno in presunta beneficenza e fanno pubblicità di “levatura morale”. Ai miei occhi la levatura morale di amato è pari a zero. avrebbe dovuto battersi per un più corretto sistema economico e politico quando era dirigente sindacale e di partito, avrebbe dovuto battersi per una maggiore equità e giustizia quando era ministro, avrebbe dovuto realizzare e implementare regole stringenti per evitare che questi moderni “proci” politici potessero arricchirsi alle spalle del popolo quando era presidente del consiglio. Invece in ogni suo atto politico ha contribuito a costruire quella strutturazione economico-politico-giudiziaria grazie alla quale pochi si arricchiscono (fra i quali lui), il popolo ne sopporta  costi e sacrifici, mentre la nazione scivola verso il baratro (2) E proprio per la gran parte di questi motivi mi chiedo anche; in che paese viene eletto a difensore ultimo della costituzione chi ha calpestato il diritto del popolo ad una vita migliore e serena per avvantaggiare socialmente ed economicamente una minoranza o casta che dir si voglia ?

il Movimento di Ricostruzione chiede per ogni politico la cancellazione definitiva di ogni diritto sociale acquisito (norme descritte nel programma), e, ove se ne riscontrino implicazioni legali e giudiziarie, il sequestro dei beni immeritatamente accumulati comprensivi di interessi e spese di investigazione.

http://www.ilgiornale.it/news/amato-ha-tagliato-pensioni-degli-italiani-e-non-ha-toccato.html

http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/891433/privilegiati-amato-ciampi-prodi-dini-c-ecco-i-pensionati-d-oro-che-vanno-spennati.html

https://it.wikipedia.org/wiki/Giuliano_Amato